“È davvero lei!”. Avete riconosciuto Bice di Fosca Innocenti? Anni fa è stata protagonista dell’amata sit-com
Bice in Fosca Innocenti, vi ricorda qualcuno in particolare? L’attrice si è lanciata in una nuova esperienza televisiva nella serie tv Fosca Innocenti. Intervistata da Fanpage. it. Giorgia Trasselli ha avuto modo di riavvolgere il nastro del tempo e ricordare simpatici aneddoti che l’hanno resa celebre nella storica sit-com della telvisione italiana.
Ebben si, forse qualcuno la avrà già riconosciuta. Stiamo parlando dell’indimenticabile tata più amata d’Italia. Per chi ancora non lo sapesse, l’attrice si chiama Giorgia Trasselli e nel ruolo di Bice della serie tv Fosca Innocenti segna un altro capitolo nella sua lunga carriera, dopo ben 20 lunghi anni dallo storico successo di Casa Vianello: “È stata una gioia tornare in tv con una serie deliziosa, interessante e fresca come questa” e aggiunge: “Da tempo era mio desiderio tornare a fare televisione, ma con un prodotto che ne valesse la pena, dopo aver lavorato per tanti anni accanto a persone meravigliose come Sandra Mondaini e Raimondo Vianello”.
E su Casa Vianello impossibile non averne a cuore il caro ricordo: “Lo ricordo come un momento felice, non solo perché eravamo tutti più giovani, ma anche perché ci divertivamo tanto: l’ironia di Raimondo e di Sandra, tutto quello che combinavano. Si stava insieme con quella leggerezza tipica di chi però lavora seriamente, di chi è consapevole di quello che fa”.00:00/00:00
Poi Giorgia Trasselli rivela l’ultimo ricordo che ha di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini: “L’ultimo ricordo che ho di Sandra è stato al funerale di Raimondo. Stava malissimo, come sappiamo. L’ultimo ricordo di Raimondo, invece, è quando andai a trovarlo al San Raffaele. Ero al San Babila, stavo facendo uno spettacolo. Chiamai a casa Vianello e mi rispose Sandra. Era veramente stanca. Mi disse che Raimondo era ricoverato e le chiesi: “Posso andare a trovarlo?”.
Un momento delicato che ha continuato a vedere la vicinanza di Giorgia: “Mi disse di sì. Fu un momento tenerissimo. Lui era bello, con la sua vestaglia blu. Era seduto, mi sono messa accanto a lui. Abbiamo scambiato due o tre parole. Gli dissi: “Mi riconosci? Ti ricordi quanti calci mi hai dato per gioco in Casa Vianello? Quante arrabbiature mi hai fatto prendere?” e lui disse: “Sì, sì” e mi mise una mano sul ginocchio, un gesto d’affetto”.