La madre va a svegliarlo, ma per Andrea i soccorsi sono inutili: “Non si può morire a soli 23 anni”
Pordenone, tragedia in famiglia. Una morte silenziosa, sopraggiunta senza alcun preavviso e tanti, troppi sogni ancora da realizzare. Andrea Vestri, 23 anni, non ha più aperto i suoi occhi. La drammatica scoperta è avvenuta quando la madre si è recata nella cameretta del ragazzo per svegliarlo. Ma da Andrea nessuna risposta.
L’orologio aveva segnato da poco mezzogiorno, quando la madre, insospettita dal non vedere il figlio alzarsi, si è recata nella cameretta. Sembrava che Andrea dormisse e invece il suo cuore aveva smesso di battere. La donna ha provato a scuoterlo ripetutamente per svegliarlo, ma da Andrea alcun cenno di vita. Immediato l’allarme lanciato al 112. Una volta sopraggiunti i soccorsi, la corsa verso l’ospedale di Pordenone nella speranza di scongiurare il peggio.
Purtroppo, però, per Andrea Vestri nulla da fare. Restano ancora da accertare le cause del decesso E una risposta in tal senso potrà sopraggiungere solo dopo l’autopsia, chiesta dal sostituto procuratore Andrea Del Missier. Al momento si ipotizza un arresto cardiocircolatorio.00:00/00:00
Secondo quanto si apprende, il magistrato ha delegato gli investigatori della Squadra Mobile per comprendere se la serata di giovedì e il decesso del 23enne possano trovare una qualche connessione. Nel frattempo, nell’apprendere la notizia, l’intera comunità resta sotto choc.
Si leggono su Il Gazzettino le parole di dolore della zia Maura: “Era un buon ragazzo, generoso e siamo molto addolorati per questa morte”. E ancora le parole di Edoardo Muzzin e della moglie, Franca Bolognin: “In più di dieci anni da queste parti sono transitati centinaia di atleti. Ci viene difficile ricordarlo nitidamente. Quello che possiamo dire, però, è che non si può morire a soli 23 anni”.