“E’ una malattia tremenda”. Francesca Neri, cos’è la malattia che ha colpito l’attrice
Non c’è una cura, ma si possono solo trattare i sintomi grazie ai farmaci e a uno stile di vita adeguato. La cistite interstiziale nota anche come “sindrome della cistite dolorosa”, che ha colpito Francesca Neri, provoca un dolore sopra la vescica, alla pelvi o alla parte inferiore dell’addome. Causa un bisogno quasi continuo di andare in bagno e urinare e spesso si associa all’incontinenza.
Si assottiglia lo strato protettivo della vescica e le sostanze irritanti che si trovano nelle urine ne aggrediscono le pareti e fanno scoppiare l’infiammazione. Le sue cause oggi sono sconosciute. La cistite interstiziale colpisce a qualsiasi età, ma per 9 casi su 10 tocca le donne, soprattutto quelle tra i 20 e i 50 anni.
All’inizio ha gli stessi sintomi della cistite infettiva, con dolore e stimolo di andare in bagno. Ma quando le analisi sono negative e, a una cura di antibiotici, non c’è alcun miglioramento, bisogna accantonare l’ipotesi più frequente, cioè quella della cistite infettiva.
La diagnosi
L’urologo, prima di fare una diagnosi di cistite interstiziale, propone un’analisi delle urine e un’urinocoltura, che servono ad escludere la cistite infettiva d’origine batterica. A quel punto, se tutto è negativo, lo specialista deve escludere diverse patologie, come le malattie a trasmissioni sessuali, i tumori, le altre infiammazioni. Una cistoscopia (eventualmente anche con una biopsia) è essenziale: una sonda flessibile controlla il rivestimento della vescica.
Come si cura
Il trattamento si concentra su due filoni: lo stile di vita e la cura dei sintomi con i farmaci. Sono vietati i cibi speziati, piccanti e con molto potassio (che potrebbero aumentare le irritazioni) ed è necessario evitare fumo ed alcol. I medici suggeriscono anche gli esercizi di Kegel per la muscolatura pelvica oltre che un allenamento della vescica. Questo è un sistema che permette di seguire, durante il giorno, un programma per andare in bagno seguendo un preciso ritmo orario.
Le cure farmacologiche prevedono l’uso di analgesici, di antidepressivi (che rilassano le pareti vescicali), del pentosano (che contribuisce a ristabilire il rivestimento protettivo superficiale che si è assottigliato). Ci sono trattamenti, oggi, che permettono anche l’instillazione nella vescica di farmaci sostitutivi degli strati della mucosa vescicale: effetti positivi, infatti, sono stati notati dal mix tra acido ialuronico e condroitina.