Sono quattro i signori che provano a bacchettare l’Italia. Ma stanno danneggiando l’Europa.
E non sono neanche la maggioranza. Stanno facendo di tutto per demolire l’Italia. Detti i 4 falchi dell’Ue.
I quattro commissari dell’ Ue stanno provando in tutti i modi di definire il nostro paese per quello che non è. C’è anche da dire che continuano a dare lezioni all’Italia, ma nessuno ha chiesto il loro parere.
Vediamo però cosa dice Il Giornale:
L’ultima, in ordine di arrivo, è arrivata dalla bocca del commissario europeo agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici. “L’Italia è un problema per la zona dell’euro”, ha sentenziato. Non contento poi ha rincarato la dose: “Nella nuova Europa sovranista non c’è un Hitler ma tanti piccoli Mussolini”.
Da un francese, si passa poi a un tedesco. Günter Oettinger, commissario europeo, ha più volte tuonato contro l’Italia. Prima ha sciorinato la sua particolare lezione finanziaria: “I mercati insegneranno (poi corretto dal giornalista che lo ha intervistato in “indurranno”) agli italiani a votare nella maniera giusta”. Poi ha minacciato: “Mettiamo in guardia Roma contro il mescolare questioni di politica migratoria con il Bilancio della Ue”.
Nella lista non può mancare il falco Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione europea, che nel maggio scorso avvertiva: “La Commissione, naturalmente, non vuole interferire nelle discussioni in corso attualmente sul governo in Italia, ma noi ci aspettiamo di collaborare molto strettamente con un governo stabile.” Stesso pensiero espresso dal vice-presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis: “Nell’approccio alla formazione del nuovo governo e nell’ approccio alla stabilità finanziaria l’Italia deve mantenere la rotta degli ultimi anni riducendo gradualmente il deficit e il debito.”
C’è da dire che tutti sperano che l’Italia ritorni ad assumere il suo ruolo sulla fase migratoria, soprattutto Juncker e Dimitris Avramopoulos. C’è solo un piccolo particolare: tutti questi signori dovranno fare i conti con Salvini!
Fonte: ilgiornale