Nirvana: il giudice ha respinto la causa di Spencer Elden per la copertina di Nevermind
I Nirvana possono tirare un sospiro di sollievo. I giudici infatti hanno respinto la causa portata avanti contro la band da Spencer Elden, che da bambino posò per la copertina dell’album Nevermind. La causa era partita la scorsa estate quando Elden ha sostenuto che vi fosse uno sfruttamento a fini sessuali della sua immagine. Veniva inoltre richiesto un maxi risarcimento di 150mila dollari per ognuna delle parti accusate, che andavano dai musicisti e gli eredi di Kurt Cobain fino alle etichette discografiche. Ora i legali di Elden possono presentare una seconda denuncia entro il prossimo 13 gennaio.
Nuovo capitolo nella causa di Nevermind
I giudici hanno respinto la causa e ora il caso potrebbe risolversi entro poche settimane. La scorsa estate, a pochi mesi dai trent’anni dalla pubblicazione dello storico album dei Nirvana, Spencer Elden ha deciso di far causa al gruppo. Secondo i suoi legali infatti sarebbero state violate leggi in materia di pedopornografia, in quanto per la copertina sarebbe stato fotografato interamente nudo.
La notizia ha suscitato un mix di stupore e curiosità, e anche i musicisti della band avevano lasciato alcuni commenti sulla questione. La vicenda ora sembra prendere una decisione ben precisa. La motivazione è dovuta al ritardo nel presentare i i documenti da parte della difesa di Elden.
Per il momento non si hanno commenti da parte dei legali. Il caso comunque non è ancora chiuso e la difesa del ragazzo ha ancora alcuni giorni per poter presentare una seconda denuncia in tribunale.
La richiesta dei legali dei Nirvana
Prima di arrivare a questa decisione gli avvocati dei Nirvana avevano commentato il caso con parole piuttosto chiare.
Elden infatti non viene dipinto come una vittima, bensì come una persone che per 30 anni ha tratto profitto “dalla sua celebrità come l’autonominato Nirvana Baby“. A loro dire infatti il ragazzo, oggi trentenne, avrebbe chiesto compensi per parlare del celebre scatto di copertina in cui ha posato da bambino. E oltretutto “si è fatto tatuare sul petto il titolo dell’album” e in passato è andato anche in tv “indossando una tutina color carne per auto-parodia”.
Oltre a questo Elden avrebbe fotografato negli anni molte copertine dell’album in vendita sul sito di eBay. Avrebbe anche “usato il suo legame con la storia della band per cercare di conquistare le donne”. Con queste argomentazioni gli avvocati dei Nirvana hanno sottolineato l’incoerenza del querelante nel corso del tempo.https://www.youtube.com/embed/PbgKEjNBHqM
Caso non ancora chiuso
La vicenda, con la decisione del respingimento da parte dei giudici, potrebbe essere vicina ad un punto di svolta. Secondo quanto viene riportato da Spin, infatti, il giudice Fernando M. Olguin del distretto della California Centrale ha deciso nella giornata del 3 gennaio di archiviare il caso. Il motivo sta nel ritardo con cui i legali di Spencer Elden hanno presentato i documenti per opporsi alla richiesta della difesa dei Nirvana, che chiedevano di archiviare la causa.
La scadenza era stata fissata infatti per il 30 dicembre. Il materiale quindi non è stato presentato con le giuste tempistiche e ora la vicenda però non si è ancora conclusa in modo definitivo.
Ora la nuova scadenza per una seconda denuncia è stata fissata al prossimo 13 gennaio. In questa data il tribunale “accoglierà la mozione degli imputati e fornirà al querelante un’ultima chance per modificare la sua querela”. Scaduto questo termine infatti il team legale che difende Spencer Elden non potrà infatti più portare la causa in tribunale. Gli avvocati che difendono i NIrvana, in caso contrario, hanno comunque altre due settimane per poter rispondere alle accuse.