“C’è una nuova variante”. Covid, scoperta in Francia. È “parente di Omicron”, da dove arriva
Torna l’incubo delle varianti. In piena emergenza dovuta ad Omicron, in Francia si parla di una nuova mutazione del Covid. La notizia arriva nel peggiore momento possibile, nel pieno della spinta di Omicron sull’Europa. Da Parigi, fanno sapere gli esperti, che la nuova variante presenta 46 mutazioni e viene definita una ‘lontana parente’ della mutazione che sta dominando la scena pandemica da circa un mese. Questo è solo l’inizio e sembra siano stati identificati 12 casi a cominciare dal paziente zero, un viaggiatore proveniente dal Camerun.
Il professor Philippe Colson, a capo dell’unità che l’ha scoperta meno di un mese fa, ha dichiarato: “Abbiamo trovata la variante a inizio dicembre dell’anno scorso in 12 pazienti della città di Forcalquier a un centinaio di chilometri da Marsiglia, ma da allora non si è diffusa rapidamente”, ha spiegato al Daily Mail. E ancora il prof. Colson: “L’Oms non le ha ancora dato un nome, l’abbiamo chiamata IHU ed è stata depositata sulla rete di condivisione scientifica Gisaid con il nome B.1.640.2”. Il medico ha poi aggiunto che, ad oggi, in Francia è diffusa principalmente la Omicron.
Il timore è che questa possa resistere maggiormente ai vaccini o essere più violenta dal punto di vista di sintomi e ospedalizzazioni. Dalle prime indiscrezioni dei ricercatori, non ancora confermate da pubblicazioni scientifiche e diffuse parzialmente dal Daily Mail, la variante presenterebbe la mutazione E484K, associata ad una maggiore resistenza ai vaccini.
Non solo, risulterebbe anche la mutazione N501Y – già vista nella variante Alfa – che secondo gli esperti potrebbe favorire una maggiore trasmissibilità. Insomma, secondo queste poche informazioni, sembrerebbe che la nuova variante si presenterebbe come un ‘lontano parente’ di Omicron.
“Le osservazioni mostrano ancora una volta l’imprevedibilità con cui emergono nuove varianti di Sars-CoV-2 e la loro provenienza dall’estero. Testimoniano la difficoltà di controllare il loro ingresso e la loro successiva diffusione”, si legge nel paper scientifico. Non ci resta quindi che attendere l’esito dei tracciamenti della variante e capire cosa succede.