Omicron, prima della variante Covid era pure il nome di una band prog metal
Di recente il magazine musicale internazionalee Rolling Stone ha parlato dello ‘strano’ caso di una band di Hong Kong di nome Omicron che – proprio in queste settimane – sta ottenendo molto traffico sul web a causa della coincidenza col nome della variante del coronavirus che si è sviluppata in Sudafrica. Una notizia che genera molta curiosità. La band, che al momento non è attiva, negli ultimi tempi ha pensato di pubblicare nuovo materiale. E ora ha pensato anche di cambiare il nome, per rimarcare il fatto che loro esistevano ben prima della pandemia che ha sconvolto il mondo.
La variante Omicron del Covid
Prima della variante Omicron esisteva una band musicale con lo stesso nome. Il gruppo, di genere progressive metal, non ha mai raggiunto le vette delle classifiche ed è rimasto legato alla scena underground di Hong Kong, città in cui si è formato. Di recente però la band, formatasi nel 2012, ha ricominciato a suonare, prima che il nome della variante desse popolarità gratuita al gruppo.
“Dicevano che fossimo finiti sui giornali”, racconta il chitarrista del gruppo Li Heng Chan. “Chiedevano che cosa stesse accadendo”. Lo scorso 26 novembre infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di dare tale nome nome a una nuova variante di Covid. La scelta ovviamente è stata fatta tenendo conto dell’alfabeto greco e – saltando alcune lettere – si è arrivati ad Omicron.
Il gruppo di Hong Kong
Gli Omicron hanno diviso il palco inizialmente con artisti folk, suonando cover di band metal estreme. “Suonavano insieme in modo sporadico“, spiega il chitarrista Chan. “I membri del gruppi erano già occupati con degli altri lavori. In tutto insieme hanno fatto sette show ad Hong Kong, e una giornalista li ha definiti come una delle “più brillanti presenze” della città per quanto riguarda il genere metal.
Il loro ultimo concerto risale al 2016.
Poi i musicisti della band hanno preso strade diverse, il chitarrista si è trasferito in Australia con la futura moglie. In quel paese ha iniziato a lavorare come insegnante di musica e si è dedicato anche ad un progetto parallelo. Dallo scorso anno però i musicisti hanno iniziato a raccogliere del materiale che avevano lasciato da parte per mettere insieme un disco.
Ora, quasi non volendo, il fattore Covid potrebbe involontariamente dare loro una spinta importante.https://www.youtube.com/embed/GoyxQplPBOI
‘Il virus ha generato traffico verso la nostra musica’
L’idea sarebbe quella di pubblicarla nell’estate del 2022. Il chitarrista Chan racconta a Rolling Stone che non sanno se sia il caso di sfruttare la grande popolarità che hanno involontariamente avuto nelle ultime settimane: “Ci stiamo chiedendo se è il caso di approfittare del momento, se è troppo presto e se non sia di cattivo gusto”. L’artista non nasconde come il virus sia una cosa evidentemente negativa, ma allo stesso tempo abbia indirettamente “generato traffico verso la nostra musica“.
Non a caso è proprio per questo motivo che stanno pensando di cambiare il nome in Omicron 2014, per rimarcare proprio il fatto che loro con il Covid non c’entrano nulla. Disco o meno, sarà comunque difficile vederli insieme, visto che vivono in zone diverse del mondo, a migliaia di chilometri di distanza l’uno dall’altro.