“È stato condannato”. Giancarlo Magalli contro Adriana Volpe, la decisione del giudice: cosa è costretto a fare
Si conclude la lunga vicenda tra Giancarlo Magalli e Adriana Volpe. Alla fine, il qualche modo, hanno vinto entrambi. Come ricorderete, l’opinionista aveva denunciato Magalli per il reato di diffamazione a mezzo stampa. Parte tutto da un’intervista rilasciata dal noto conduttore TV al settimanale “Chi” e pubblicata nel novembre del 2017, dal titolo “Giancarlo Magalli, un NO non rovina la carriera”. Il conduttore – difeso dagli avvocati Antonello Natale e Guglielmo Stendardo – venne interrogato sui casi Weinstein e Brizzi e sul conseguente clamore mediatico dei presunti favori sessuali nel mondo dello spettacolo.
La Volpe, costituitasi parte civile e assistita dall’avv. Nicola Menardo, querelò Giancarlo Magalli ritenendo che quest’ultimo, nel corso dell’intervista e nell’esprimere il proprio parere sull’argomento, avesse implicitamente fatto allusione a lei e alla sua carriera. L’accusa aveva chiesto una condanna a 9 mesi di reclusione per Magalli, ma alla fine, pur essendo stato condannato, è solo stato costretto a a versare alla ex collega, costituita parte civile e difesa dall’avv. Nicola Menardo, una provvisionale di 25 mila euro ( la costituita parte civile aveva richiesto una provvisionale di 50.000 euro).
La sentenza è stata emessa dal giudice Mauro Gallina, magistrato della settima sezione penale del Tribunale di Milano. Non si conoscono per ora le motivazioni della sentenza, per il deposito delle quali il giudice si è riservato il termine di quindici giorni. I legali del presentatore, avvocato Antonello Natale e avvocato Guglielmo Stendardo, hanno già fatto sapere che verrà proposto appello. Assolto il giornalista Valerio Palmieri, difeso dall’avvocato Toniolo Stefano. Immediato l’intervento di Giancarlo Magalli subito dopo la sentenza.
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Dice Giancarlo Magalli: “Dato che tra 5…4…3…2…1 la Volpe inonderà il web di comunicati stampa riguardanti la mia condanna esemplare per un’intervista in cui io parlavo del Me Too e NON la nominavo affatto, volevo anticiparla specificando che il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare) una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò). Questo prima che dica che sono stato condannato all’ergastolo o a 10 milioni di risarcimento”.
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E ancora Giancarlo Magalli: “Per inciso nella causa eravamo imputati io, il giornalista che mi aveva fatto l’intervista ed aveva cercato di farmi parlare della Volpe (assolto) ed il direttore responsabile del giornale che l’aveva pubblicata. Per lui la querela è stata ritirata. E di chi parliamo? Ma di Alfonso Signorini che casualmente è quello con cui da allora Adriana lavora. Coincidenze, eh…”