Salvata da un vigile del fuoco, il gesto di Carla per il suo eroe (oggi malato) è da brividi: “Dovevo farlo”
Caserta, salvata da un vigile del fuoco, ora è lei a correre in suo aiuto. La storia è quella di Carla Cappaverde, 21 anni, la cui vita è stata tratta in salvo grazie a Francesco Di Somma, vigile del fuoco che accorse in soccorso quando la ragazza è precipitata nelle profondità di un pozzo artesiano di 20 metri. Da quel giorno di Pasqua, oggi è Carla a salvare la vita di Francesco.
La vicenda è accaduta a Casaluce in provincia di Caserta, nel giorno di Pasqua. Carla si trovava nel cortile dell’abitazione dei nonni quando è precipitata nel pozzo per 20 metri: “Inavvertitamente sono passata sopra il pozzo artesiano nel cortile della casa dei nonni. La grata ha ceduto ed io sono caduta giù di colpo. Il pozzo è dismesso da anni, ma c’era dell’acqua, un paio di metri, che ha attutito la caduta”.
“Sono stati chiamati i vigili del fuoco e lui, Francesco, si è calato con l’imbracatura, mi ha aiutato ad imbracarmi a mia volta e siamo risaliti insieme issati con delle corde”, racconta Carla a Il Mattino: “Quando ho capito che doveva calarsi nel pozzo, gli ho chiesto scusa per il fastidio che stavo dando proprio nel giorno di Pasqua e lui, per sdrammatizzare, mi ha risposto: sto venendo a prenderti per i capelli”.
Francesco ha salvato la vita di Carla e da quel giorno i due si sono tenuti in contatto attraverso i social. Oggi, a distanza da quel giorno di Pasqua, è proprio la 21enne a salvare la vita a Francesco. La diagnosi per il vigile del fuoco parla chiaro: “Uno su 500mila è affetto da emoglubinuria parassostica notturna – racconta il vigile del fuoco a La Repubblica – ed è toccato proprio a me. Ora in fondo al pozzo ci sono io. L’aiuto di cui ho bisogno sono le trasfusioni settimanali che mi tengono in vita”, è l’appello di Francesco.
E Carla sarà proprio quella persona: “Mi sono sentita spiazzata, ho avuto un brivido come se la notizia fosse riferita a un famigliare. Immagino come si senta in questa situazione, ha due figli piccoli e credo che non stia vivendo un bel momento, per questo abbiamo deciso di attivarci per far sentire concretamente la nostra solidarietà”, poi conclude: “Donerò il mio sangue, è il minimo che io e la mia famiglia possiamo fare per lui”.