Matteo Salvini aveva avvertito: “Sono in fuga dalla legge”. In 53 sono scappati da Rocca di Papa, altri 17 dalle Diocesi
Sono arrivati e già non ci sono più. I migranti della Diciotti, quegli “scheletrini” tenuti a bordo della nave della Guardia costiera italiana per qualche giorno da Salvini, a Rocca di Papa già non ci sono più.
Dopo le proteste di fine agosto, infatti, al centro della Cei Mondo Migliore dei cento eritrei non è rimasto più nessuno.
Al centro restano, scrive il Messaggero, solo gli ospiti non eritrei. Gli altri sono finiti nelle diocesi italiane e molti sono fuggiti. Scomparsi nel nulla. Come noto, alcuni di loro, circa 34, sono stati visti e riconosciuti dalla polizia italiana a Ventimiglia. In autobus sono arrivati al confine. Il bus era stato affittato dalla Baobab, l’associazione dove si erano rifugiati 16 dei migranti fuggiti dopo lo sbarco della Diciotti, ed era diretto al Campo Roja gestito dalla Croce Rosse. Uno dei punti da cui tanti passano e poi tentano la traversata verso la Francia.
A conti fatti, dei circa 100 migranti scesi dalla nave della Guardia costiera solo in pochi hanno accettato l’ospitalità italiana e della Chiesa. In 53 se ne erano andati via da Rocca di Papa, 17 sono fuggiti dalle varie diocesi. Cifra parziale. Significa qualcosa come 70 stranieri scomparsi nel nulla nonostante le polemiche, la fame, i pericoli che corrono. Praticamente tutti, se si escludono i 4 scafisti, i 27 minori fatti sbarcare qualche giorno prima, i 40 ospitati da Albania e Irlanda e le persone in difficoltà scese dalla nave quando ancora si trovava a Lampedusa. Salvini aveva avvertito che sarebbe successo. Aveva denunciato il primo fuggi fuggi e la Digos aveva cercato di rintracciarne alcuni. Ma per ora la legge dice che di giorno sono liberi di circolare, dunque non si può far nulla. Se non constatare la grande figuraccia dei buonisti.