Denise Pipitone, arriva la Commissione parlamentare, Piera Maggio: “Finalmente”
Finalmente una bella notizia per Piera Maggio. É lei stessa a darne l’annuncio con un post sui social dove si dichiara soddisfatta di quello che sta succedendo. Infatti, il prossimo 2 dicembre si terrà la prima seduta di discussione per l’iter legislativo che ha come obiettivo finale la costituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone.
Ma come si è arrivati a questo punto? La richiesta è partita a maggio dai deputati del Partito Democratico Alessia Morani e Carmelo Miceli, come riporta Fanpage.it che ha intervistato la stessa Morani. Giuseppe Brescia, Presidente della Commissione Affari Costituzionali ha fatto sì che venisse fissata la data.
Subito è arrivato il post della madre di Denise, Piera Maggio, su Facebook. Queste le sue parole: “Finalmente una Commissione d’Inchiesta sul caso di Denise. Prima seduta giovedì 2 dicembre. Ringraziamo dal profondo del cuore tutti coloro che si sono interessati alla commissione d’inchiesta. Auspichiamo che si faccia chiarezza su tutta la vicenda. La figlia di tutti gli Italiani”. A Fanpage.it la firmataria della proposta, l’onorevole Alessia Morani, ha spiegato: “Credo che Piera si aspetti vicinanza e solidarietà a una mamma che da 17 anni non sa che fine abbia fatto sua figlia: questa Commissione potrebbe fare chiarezza sui tanti elementi di prova che non hanno ricevuto la giusta considerazione in questi anni, potrebbe far luce su ombre e incongruenze”.
Denise Pipitone è scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004, ben 17 anni fa. Da quella data sono state tante le vicissitudini e le parole spese sul caso, ma purtroppo della piccola ancora nessuna traccia. Fanpage ha intervistato successivamente Alessia Morani, ecco un estratto delle sue parole: “Finalmente siamo riusciti a far incardinare il disegno di legge per la Commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone. Il 2 dicembre ci sarà la prima discussione ma credo che l’iter sarà piuttosto veloce perché c’è una condivisione tra le forze politiche trasversale, non è una questione di schieramenti politici. L’obiettivo della Commissione è quello di analizzare a fondo quali sono in questi 17 lunghi anni gli elementi di indagine e probatori che sono stati fatti male o non sono stati fatti, e in tal caso se derivano da una negligenza o da una volontà di farli male.”
La deputata del Pd spiega cosa dobbiamo aspettarci: “Noi andremo a vagliare tutti i materiali di prova in cui anche i giornalisti sanno che ci sono molte incongruenze, e da qui ricostruiremo i fatti da un punto di vista investigativo. Questo non significa che noi abbiamo la finalità di sostituirci alla magistratura nel lavoro di ricerca della bambina e scoperta della verità rispetto a quello che è successo. La Commissione d’inchiesta deve analizzare proprio questo e capire se sono state sottovalutate delle prove, se non sono state prese in carico, se sono state valutate in maniera giusta oppure: io spero che in questo modo si farà luce sulle ombre e sulle molte incongruenze che ci sono. Avendo gli atti di indagine sotto mano, materialmente, potremo farci le idee molto più chiare rispetto a quello che oggi sappiamo, attraverso il lavoro giornalistico.”
Morani dice di aver parlato a lungo con Piera Maggio e dice cosa si aspetta: “una vicinanza delle istituzioni che in questi anni ha lamentato. Purtroppo questa mamma per lunghi anni è stata lasciata sola nel pretendere verità sulla scomparsa della sua bambina, oltre a essere stata anche oggetto di accuse infondate che l’hanno ferita nel profondo. Io credo che Piera si aspetti proprio questo: vicinanza e solidarietà a una mamma che da 17 anni non sa che fine abbia fatto sua figlia oltre al fatto che questa Commissione possa fare chiarezza sui tanti elementi di prova di cui anche lei ha lamentato una giusta considerazione.”
Infine, ha spiegato cosa accadrà dopo il 2 dicembre: “Con un accordo di tutte le forze politiche, potremo licenziarla entro l’anno o entro il primo mese del prossimo anno. In un paio di mesi potremmo arrivare all’ok definitivo.”