Green pass e tamponi per bar, ristoranti, palestre, cinema: cambiano le regole. La linea del governo
Covid, nuove misure restrittive per arginare la quarta ondata del virus in Italia. Non mancano molte ore dall’avvio del provvedimento definitivo da parte del Consiglio dei ministri. In queste ore, infatti, la Cabina di Regia a Palazzo Chigi deciderà ufficialmente le nuove regole in merito a un’emergenza sanitaria che non permette ancora di abbassare la guardia.
Un linea apparentemente ‘dura’ ma necessaria quella presa da parte del Governo per fare fronte a un numero nuovamente in crescita dei contagi. Secondo il modello tedesco, l’ipotesi in attesa di un’ufficializzazione resterebbe quella di una stretta sui No Vax già in zona bianca e la possibilità di dedicarsi alle attività ricreative solo per vaccinati o guariti.
La cabina di regia con a capo il premier Mario Draghi vedrà anche la presenza dei capidelegazione delle forze di maggioranza, nonché del coordinatore del Cts Franco Locatelli e il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro. Attenzione posta sul tanto dibattuto Super Green Pass, o Green Pass rafforzato, solo per vaccinati e guariti, previsto su tutto il territorio nazionale, a prescindere dal colore della zona e a partire dalla prossima settimana.
Stop ai tamponi, dunque, per poter accedere ai cinema, palestre, bar e ristoranti. Inoltre scatterebbe anche l’obbligo del passaporto vaccinale per i turisti che soggiornano negli alberghi, ma non solo. La certificazione verde potrebbe essere estesa anche ai passeggeri dei mezzi di trasporto pubblico a media percorrenza.
Inoltre, tra le ipotesi al vaglio, anche l’uso delle mascherine all’aperto. L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha sottolineato: “È il primo livello di prevenzione e il suo utilizzo può solo portare beneficio soprattutto in questo periodo di grandi spostamenti”.
“Ora è necessaria una disciplina omogenea in tutta Italia, a prescindere dai colori. Questo è un punto condiviso dalle Regioni, soprattutto Lazio e Veneto. Io e Zaia lo abbiamo posto con forza”, ha aggiunto. Intanto resta al vaglio anche l’ipotesi di ricorrere all’obbligo vaccinale per determinate categorie professionali.