Elena Santarelli alle Iene al posto di Ornella Vanoni. Il monologo : “Non abbiate paura di tornare a vivere”
Elena Santarelli è tornata in tv e per una sera ha vestito i panni di una delle Iene. La showgirl ha preso il posto di Ornella Vanoni, co-conduttrice attesa per la puntata di martedì 17 novembre, costretta a rimanere a casa a causa di una brutta influenza. Nel corso della puntata Elena Santarelli ha fatto un monologo sul tema della malattia del figlio Giacomo vissuta dal punto di vista di una madre, come lei stessa ha spiegato, che più volte si è sentita giudicata.
Il piccolo Giacomo ha lottato a lungo contro una forma di tumore celebrale, nel maggio 2019 i genitori Elena Santarelli e al marito Bernardo Corradi hanno annunciato che il piccolo aveva sconfitto il tumore.
“Ha fatto la sua ultima terapia e i vari controlli hanno dimostrato che il nostro bellissimo bambino ha vinto questa battaglia“, aveva scritto la conduttrice su Instagram.
Il monologo di Elena Santarelli sull’essere mamma di un bambino malato
“Questa sera non vi parlo della malattia di mio figlio, ma di come si torna a vivere durante e dopo la malattia”, inizia così Elena Santarelli, raccontando il lungo e difficoltoso periodo vissuto accanto al figlio.
“Io mi sono vergognata di farlo, ho sentito parole che mi hanno fatto sentire sporca tipo: ‘Ma come fai a lasciare tuo figlio solo?’. Mi sono vergognata di tornare a lavorare, di uscire a cena con mio marito, persino andare dal parrucchiere quando ho sentito un’altra donna sussurrare: ‘Che ca*** ci fa qui la Santarelli? Io con un figlio malato starei a casa’ “.
Elena Santarelli continua: “E a casa ci tornavo, mi buttavo subito sotto la doccia, per pulirmi dallo sporco che mi avevano appiccicato addosso. ‘Fai schifo’, mi dicevo, ‘ma cosa stai facendo?’.
Grattavo via lo smalto appena messo sulle unghie perché mi sentivo male ad essermi presa un pezzo di vita per me“.
La paura del giudizio vissuta da Elena Santarelli
La showgirl ha continuato il suo racconto parlando del dolore vissuto a causa di quel sentirsi giudicata: “Quegli sguardi, quelle parole, ti dicono che c’è solo un posto dove puoi stare: al fianco di tuo figlio che si sta ancora curando. Quegli sguardi ti proibiscono di essere altro dalla malattia”. Elena Santarelli continua, dedicando un pensiero anche a quelle mamme che hanno lottato come lei e che hanno perso i loro bambini: “C’è un’altra cosa che ti impedisce di tornare a vivere.
È il senso di colpa per la fortuna che hai avuto, perché tante amiche che ho conosciuto in ospedale, mamme come me, oggi non hanno più i loro figli. E quella fortuna non sentivo di meritarla più di loro”.
Elena Santarelli ha poi concluso: “Così ho cercato di nascondere la mia felicità, ma quelle mamme mi hanno detto ‘Non ti devi vergognare’ ed è solo grazie a loro, a Valeria, ad Elena e Valentina, che mi sono state accanto, che ho potuto tornare a vivere tutte le mie emozioni e finalmente mi sono liberata.
Oggi sono grata che i miei uomini Giacomo e Bernardo siano con me e sono grata di aver imparato questa lezione, una delle poche che posso insegnare alle mie amiche donne. Non sentitevi sporche, non sentitevi in colpa. Mi sono sentita una madre sbagliata, ma non voglio farlo più e non fatelo neanche voi. Non abbiate paura di tornare a vivere”.