Sylvester Stallone, il drammatico annuncio: “Ad un passo dalla more”
Sylvester Stallone ha realmente rischiato che la minaccia di Ivan Drago a Rocky Balboa prima di incrociare i guantoni sul ring di «Rocky IV» (ovvero, il famoso «Io ti spezzo in due», entrato nella storia delle frasi celebri del cinema) andasse a segno e che lui su quel set ci morisse per davvero.
Il colpo inflitto a Rocky nel primo round dal gigante russo (interpretato da Dolph Lundgren) è stato infatti talmente violento anche nella realtà che i medici erano convinti che Sly «avrebbe parlato con gli angeli» di lì a breve, mentre le infermiere si erano già messe a pregare per lui in terapia intensiva.
«Nel primo round, quando sono andato al tappeto, è stato tutto vero – ha raccontato il 75enne attore nel video “The Making of Rocky vs. Drago by Sylvester Stallone” sul suo canale YouTube -. Lundgren mi ha distrutto con un pugno, ma in quel momento non me ne sono reso conto. Più tardi però quella notte il cuore ha iniziato a gonfiarsi, il pericardio era stato danneggiato, come capita in un incidente d’auto quando si colpisce il volante con il petto..
La mia pressione sanguigna è schizzata a 260 e i dottori erano convinti che avrei parlato con gli angeli». Stante la gravità delle sue condizioni, Stallone è stato trasportato d’urgenza dal Canada – dove era allestito il set del film – in California e ricoverato in ospedale.
«Mi sono ritrovato su un volo d’emergenza a bassa quota – ha continuato l’attore – e una volta in California mi hanno ricoverato in terapia intensiva in ospedale ed ero circondato dalle suore che pregavano che ce la facessi». Dopo quattro giorni di cure e preghiere, Sly si è fortunatamente ripreso e ha potuto fare ritorno sul set e finire di girare la scena del combattimento.
Sposato con la modella Jennifer Flavin dal 1997, Stallone ha tre figlie: Sophia, 25 anni; Sistine, 23 e Scarlet, 19. Il prossimo dicembre i mitici guantoni rossi indossati in «Rocky III» verranno messi all’asta da Julien’s Auctions, insieme a quasi 500 memorabilia appartenenti agli archivi personali dell’attore e che arrivano direttamente dai set dei suoi film più famosi (fra cui «Rambo», «Cliffhanger» e «I mercenari»): nelle intenzioni, la vendita dovrebbe arrivare a quasi 1,5 milioni di dollari.