Lockdown totale, ma non per tutti: ecco cosa sta succedendo
Al momento la stampa locale parla di “minaccia”, ma si andrebbe in questa direzione se il numero di contagi e decessi dovesse crescere ulteriormente. È quanto ha spiegato il cancelliere Alexander Schallenberg: il sistema di gestione della pandemia elaborato da Vienna prevede cinque livelli di criticità basati sull’occupazione di posti letto Covid nelle terapie intensive.
Nella fase 5, la più critica con l’occupazione di 600 posti letto in TI a livello nazionale, è previsto il blocco per i soli non vaccinati. Nella fase 4 solo vaccinati e guariti potranno accedere a hotel, ristoranti, caffè, musei , impianti sportivi ed eventi. Attualmente, però, il Paese è al livello 1, quindi “stiamo parlando del futuro”, ha specificato il ministro della Sanità Wolfgang Mueckstein, anche se proprio negli ultimi giorni i contagi stanno risalendo rapidamente.
L’incidenza è di poco inferiore a 230 casi ogni 100mila abitanti (in Italia, per fare un parallelismo, questa è pari a 29 casi ogni 100mila abitanti secondo l’ultimo monitoraggio Iss), mentre procede, seppur a rilento, la campagna di vaccinazione. Secondo gli ultimi dati di Our World in Data, al 20 ottobre 2021 poco più del 62% della popolazione vaccinabile ha completato il ciclo. Stando uno studio dell’Università di Vienna sono ancora molti gli scettici nei confronti del vaccino.
I più restii sono i giovani, i lavoratori della fascia a basso reddito e gli elettori dell’FPÖ, partito definito di destra populista.”Stiamo per imbatterci in una pandemia di persone non protette e non vaccinate”, ha detto il capo del governo. Per questo, ha continuato il ministro della Salute, coloro che non sono stati vaccinati o che non sono guariti dal Covid devono essere preparati a massicce restrizioni nel caso in cui si arrivi al livello di massima allerta.
Al momento, però, la situazione nelle unità di terapia intensiva austriache è ancora sostanzialmente stabile. I posti occupati sono poco più di 200, lontani dalla soglia di allerta di 600, al raggiungimento della quale scatterebbe il confinamento dei non vaccinati.
Intanto, dal primo novembre il Green pass diventa obbligatorio sui luoghi di lavoro, con i dipendenti che dovranno dimostrare se sono stati vaccinati, regolarmente testati o se sono guariti dal Covid-19. Chi non vorrà vaccinarsi potrà continuare a fare il test rapido gratuitamente. In caso di violazioni i dipendenti pagheranno multe fino a 500 euro mentre i datori di lavoro si troveranno a sborsare per le sanzioni fino a 3600 euro.