Piossasco, le foto raccapriccianti dell’albanese che ha ucciso un uomo davanti a moglie e figlio: come si mostrava
Confermato il fermo di Emirjon Margjini, 30 anni, albanese. Si tratta dell’uomo accusato di aver sparato e ucciso l’architetto Roberto Mottura, davanti agli occhi della moglie e del figlio, a Piossasco, provincia di Torino, durante un tentativo di furto nella sua casa di via del Campetto 33 a Piossasco la notte tra l’8 e il 9 giugno scorsi.
Scrive Giulio Corato, giudice per le indagini preliminari: “Vista l’inquietante ostentazione di un modello di vita criminale, il compimento di un fatto di inaudita gravità, la possibilità che possano reiterare le condotte e il pericolo concreto di fuga si ritiene che la misura carceraria sia l’unica necessaria a contenere la pericolosità sociale”. E le stesse motivazioni valgono per il fermo dei due complici accusati di concorso in omicidio, Mergimi Lazri 24 anni e Flaogert Syla 26 anni, “Gery” per la gang dei furti. Tutti albanesi e irregolari, uno colpito da provvedimento di espulsione mai eseguito.
E sui social network, ecco spuntare delle immagini raccapriccianti di “Mari”, l’albanese accusato di avere sparato: un’aquila a due teste tatuata sulla schiena simbolo (e bandiera) dell’Albania, una Madonna con le mani giunte in preghiera sul petto, una tigre che agguanta la preda sul polpaccio destro. Ma soprattutto immagini in cui si mostra con una pistola calibro 22 in pugno, identica a quella con cui ha sparato a Piossasco. E ancora, eccolo mentre conta banconote da 500 euro su un lettino singolo con tre Iphone in bella mostra. Poi il fucile.
Immagini che la dicono lunga sul balordo. Immagini che sono un ulteriore pugno in faccia. Immagini di un omicida. Tanto che al connazionale Snalla Bukarosh, poche ore dopo aver ucciso, ha spiegato: “È successo un casino eravamo in tre e uno ha sparato a una persona. Mentre stavamo rubando è arrivato il padrone eRosh l’ho fatta io sta cazzata, l’ho ammazzato io”, concludeva.