Sarah Everard, condannato l’uomo che l’ha rapita, stuprata e uccisa. L’aveva adescata fingendo di arrestarla

Wayne Couzens, l’uomo che ha rapito, stuprato e ucciso Sarah Everard è stato condannato. L’udienza finale si è tenuta oggi; mesi fa durante un interrogatorio con la polizia l’ex agente di Scotland Yard si era dichiarato colpevole dell’omicidio.

Sarah Everard aveva 33 anni, lo scorso 3 marzo era misteriosamente scomparsa nel nulla mentre stava rientrando a casa. L’ultima immagine di Sarah è stata la ripresa di una videocamera di sorveglianza del Clapham Common Park intorno alle 21.30, dopodiché di lei si sono perse le tracce fino al ritrovamento in un bosco del Kent a pochi chilomentri dalla periferia sud-est di Londra.

Sarah era stata rapita da Wayne Couzens, ex agente speciale di Scotland Yard; l’uomo aveva confessato durante un’udienza del processo tenutasi l’8 giugno scorso.

Il caso di Sarah Everard ha scosso terribilmente l’opinione pubblica britannica, molte donne hanno palesato il loro disagio a muoversi per le strade della capitale, lamentando una scarsa sicurezza. Inoltre, in tante si sono presentate al Clapham Common Park per una fiaccolata a ricordo della donna uccisa, poche ore prima anche Kate Middleton aveva visitato il posto. Nelle ore successive all’arresto di Couzens però, la fiaccolata è degenerata in uno scontro tra diverse donne e la polizia, le immagini hanno fatto il giro del mondo alimentando ulteriormente le polemiche sul ruolo delle forze dell’ordine in quei giorni.

Condannato l’uomo che ha ucciso Sarah Everard

Wayne Couzens è stato condannato all’ergastolo. Il poliziotto, agente speciale di Scotland Yard è stato ritenuto colpevole dal tribunale di Londra per il rapimento, lo stupro e l’omicidio di Sarah Everard. Il processo si è tenuto presso l’Old Bailey, i giudici nella condanna hanno definito l’omicidio come “Brutale

Sarah Everard, è emerso dal processo, è morta per strangolamento dopo essere stata seviziata e stuprata.

Il suo corpo è stato poi sepolto in un boschetto non molto lontano da casa sua. Secondo il procuratore nelle azioni del 48enne c’era premeditazione: Wayne Couzens era a caccia da tempo di una giovane donna sola da rapire.

Ha finto un arresto per rapire Sarah Everard

Secondo quanto ricostruito durante il processo, Wayne Couzens aveva finto di arrestare Sarah Everard per rapirla. Il 48enne l’ha individuata nel parco, ha estratto il distintivo e l’ha fermata con la scusa di violazione delle norme anti-covid.

È questo, si legge sul New York Times, quanto ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, e per questo Sarah Everard ha seguito volontariamente il suo aguzzino, salendo a bordo dell’auto che l’ha portata alla morte.

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