Cinema, Verdone: “Allargare la capienza al 100%, il film d’autore rischia di morire”
Riaprire completamente le sale per evitare che i cinema chiudano e il film d’autore muoia. Lo chiede Carlo Verdone, intervistato dall’AdnKronos, nel giorno in cui il Cts si pronuncerà in merito alla capienza di cinema e teatri. “Mi sembra che sia arrivato il momento che, visti e letti i numeri, si possano finalmente riaprire le sale anche al 100%. Mi sembra possibilissimo a meno che i numeri non ci smentiscano”, afferma.
“In tre giorni – racconta il regista – ho preso due aerei strapieni: eravamo come delle sardine e avevamo tutti le mascherine. E allora come avviene per un aereo, penso che anche il cinema possa essere caricato al massimo. E non ha le strettezze e la compressione di un aereo. Ci troviamo – dice ancora Verdone – in una situazione favorevole dal punto di vista numerico, abbiamo un indice che incomincia a diventare veramente molto basso. Certo, dobbiamo stare con la mascherina però non vedo perché non sia arrivato il momento. Mi sembra, leggendo i numeri, che sia possibile allargare la capienza. Anche perché, se continua così, i cinema prima o poi avranno un danno irreversibile, cioè moriranno tutti. E morirà soprattutto il cinema d’autore, quello che noi troviamo nelle sale”.
Una riflessione amara che si basa pure sul fatto che “ormai i giovani si stanno indirizzando verso la visione con il grande schermo televisivo ma soprattutto con gli smartphone. I ragazzi restano 30 minuti con lo smartphone in mano dopodiché si fermano e lo riprendono. Non saranno più abituati ad usufruire di un discorso filmico di un ora e tre quarti. Purtroppo la pandemia ha cambiato anche in qualche modo i gusti”. Il rischio è che il cinema sarà soltanto per “le persone di mezza età e per gli anziani. Sta diventando una cosa vecchia”. Per questo Verdone sottolinea che “prima riapriamo e meglio è per salvaguardare il cinema d’autore. Sì, anche le serie possono fare qualcosa d’autore ma non sono cinema d’autore fino in fondo, sono una catena di montaggio. Sono fatte in maniera bellissima, avvincente: è tutto perfetto, nei colori, negli attori e nelle storie. Ma sono una catena di montaggio. Il cinema d’autore non esisterà più”, conclude Verdone.