Pesaro, islamico nordafricano bastona e pesta la moglie per imporle il velo: salvata dalla figlia di 12 anni
PESARO – Un’altra storia di brutale violenza da parte di una subcultura islamica. Un nordafricano di quarant’anni massacra con pestaggi, testate e bastonate, per ben 10 anni, la moglie connazionale che rifiuta di indossare il velo islamico, il simbolo di sottomissione e tortura imposto dal Corano che considera le donne razza inferiore da domare a suon di botte e stupri. La vittima è stata salvata dalla figlia di 12 anni dopo l’ennesima violenza. Bestia arrestata.
È riuscita a fermare le violenze a cui il padre sottoponeva da anni la madre la ragazzina 12enne di Urbania (provincia di Pesaro-Urbino) che dopo l’ennesima aggressione ha trovato il coraggio di chiedere aiuto alle forze dell’ordine.
Le stesse scene vanno avanti almeno dal 2008 e la donna, una nordafricana di circa 40 anni, non riesce a trovare la forza per ribellarsi a quel marito violento. Lui, coetaneo e connazionale della vittima, è un uomo senza occupazione, che quotidianamente sottopone la moglie ad ogni tipo di vessazione. La picchia, spesso usando un bastone, la obbliga ad indossare il velo, le impedisce di truccarsi e sottrae tutto il denaro che la donna riesce a mettere da parte col suo lavoro di badante.
Lo scorso pomeriggio l’ennesimo episodio, col nordafricano ad infierire sulla moglie colpendola violentemente con una sedia. Ad assistere allo spettacolo, impotente, una ragazzina di 12 anni, che stringe a sé il fratellino più piccolo, terrorizzata. Ma ad un certo punto qualcosa scatta in lei, e di nascosto chiama i carabinieri per chiedere aiuto e cercare di togliere la madre dalle grinfie di quell’uomo violento.
È Renato Puglisi, il comandante della compagnia dei carabinieri di Urbino, a raccontare l’intervento sulle pagine de “Il Resto del Carlino”. “I nostri militari del Nucleo Radio Mobile e della Stazione di Urbino sono intervenuti in un appartamento di Urbania attorno alle 19, dopo che la bambina di 12 anni chiama di nascosto alla Centrale operativa chiedendo aiuto. Sul posto, i militari capiscono che sono appena accaduti dei maltrattamenti in casa: l’uomo è agitato, la donna molto scossa, i bambini tremano. Il primo pensiero è quello di allontanare i minori e sottrarre la donna. L’uomo viene accompagnato in caserma e arrestato. I bambini e la mamma sono accompagnati nella stanza che è appena stata creata per fornire un luogo tranquillo a chi subisce violenze di questo tipo”.
Da qui i militari riescono a risalire agli innumerevoli episodi di violenza di cui era stata vittima la donna, a partire almeno dal 2008. Quell’anno si era registrato il primo intervento da parte delle forze dell’ordine nei confronti del facinoroso nordafricano, proprio a causa di analoghe vicende.
Come raccontato dal comandante, la donna “nel 2013 era stata picchiata con un bastone, c’erano diversi episodi di vessazioni, minacce, percosse, limitazioni della sua libertà. Il tutto a causa della gelosia dell’uomo. Tre mesi fa l’aveva presa a testate e le aveva rotto il naso, ma lei aveva mentito in ospedale e aveva detto che era caduta da sola”.
Lo straniero è stato trattenuto in carcere ed è ora ai domiciliari in casa di alcuni conoscenti, ma lontano dal comune di Urbania.