Bebe Vio, la notizia resa pubblica solo dopo l’oro alle Paralimpiadi: “Prima diagnosi, morte entro poco”
Bebe Vio ha vinto l’oro nel fioretto donne categoria B alle Paralimpiadi di Tokyo. La campionessa veneta ha sconfitto in finale 15-9 la cinese Jingjing Zhou, bissando l’oro conquistato a Rio nel 2016 sempre contro la stessa avversaria. L’azzurra aveva battuto in semifinale la russa Ludmila Vasileva, che aveva già affrontato nel girone, con il punteggio di 15-4.
Il suo è stato un percorso perfetto: sei assalti su sei vinti nel girone, poi le performance perfette nei due turni ad eliminazione di diretta e quindi nella lotta per l’oro con Zhou. Vio, nata a Venezia il 4 marzo 1997 e cresciuta a Mogliano Veneto, è alla sua terza medaglia paralimpica (in Brasile conquistò anche il bronzo a squadre).
L’atleta veneta vanta anche 5 ori e un bronzo ai Mondiali e 5 ori e un argento agli Europei. L’azzurra arrivava da mesi complicati da diversi acciacchi, tanto che negli scorsi giorni aveva annunciato di voler rinunciare alla prova di sciabola, per la quale si era allenata tentando la doppia corsa all’oro.
“Lo scorso 4 aprile mi sono dovuta operare e sembrava che a queste Paralimpiadi non sarei dovuta esserci. Abbiamo preparato tutto in due mesi, non so come cavolo abbiano fatto. Non credevo di arrivare fin qui, perché ho avuto un’infezione da stafilococco che è andata molto peggio del dovuto e la prima diagnosi era amputazione entro due settimane (dell’arto sinistro, ndr) e morte entro poco”, ha detto Vio dopo la vittoria.
“Sono felice, avete capito perché ho pianto così tanto? L’ortopedico ha fatto un miracolo, è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro”, ha proseguito. “I primi quattro anni della preparazione sono andati benissimo, anche nel periodo del Covid, grazie ai miei allenatori e alle Fiamme Oro – ha concluso – perché ho ripreso persino prima delle altre avversarie. L’ultimo anno, invece, è stato parecchio sfigato”.
Sempre oggi per l’Italia sono arrivate le medaglie di Xenia Palazzo, argento nei 200 misti femminili categoria SM8 di nuoto, di Stefano Raimondi, bronzo nei 100 stile libero categoria S10, di Veronica Yoko Plebani, bronzo nel triathlon PTS2 femminile e della coppia Anna Barbaro-Charlotte Bonin, argento sempre nel triathlon classe PTVI. Quello di Vio è il quinto oro per l’Italia ai Giochi paralimpici di Tokyo e permette agli azzurri di risalire al decimo posto nel medagliere con un bottino di 18 podi, di cui 7 argenti e 6 bronzi.