Riccione, protesta delle donne Pd: “Basta matrimoni nella villa di Mussolini”
Benito Mussolini è morto ormai da 73 anni ma il suo ricordo continua a fare discutere.
E non solo per la prassi e la teoria politica del fascismo ma anche per la vita privata.
Alcune donne del Partito Democratico sono infatti scese sul piede di guerra perché a Riccione sempre più coppie – dodici solo quest’anno – scelgono di sposarsi civilmente nella villa in cui, a suo tempo, visse il Duce.
Anche se non tutti scelgono quella location unica in ragione del suo ingombrante passato, le donne piddì non ci stanno. Poco importa che la villa sia vicinissima al mare e che la maggior parte dei nubendi guardi più alla bellezza della struttura che ai suoi antichi abitanti.
Sposarsi a Villa Mussolini, per loro, non è ammissibile: “Lì è vissuta una famiglia che ha conosciuto l’infelicità, in cui il capo famiglia non ha rispettato la civiltà delle regole del matrimonio, la dignità della sua sposa nella fedeltà coniugale”. Il riferimento è alle numerosissime amanti con cui il Duce in effetti tradiva la moglie Rachele.
La soluzione escogitata dalle militanti del Pd è quindi quella di cambiare nome alla villa, riportandola all’originale denominazione di “villa Margherita”: “Preferiamo dimenticare. In Germania, dove il nazismo ha inciso profondamente la vita dei suoi cittadini, hanno scelto di cancellare o distruggere ogni possibile riferimento”.
Curiosamente, fu proprio una giunta di centrosinistra che a Riccione sottrasse la lussuosa magione che fu del Duce ad una demolizione sventata proprio all’ultimo secondo. IL GIORNALE.IT