1° settembre 2021, ufficiale il nuovo obbligo in Italia: green pass o licenziamenti a scuola e università
Green Pass obbligatorio per scuola e università dal 1° settembre 2021. La certificazione verde Covid diventerà obbligatoria per il personale scolastico e universitario per consentire la ripartenza delle attività in presenza, così come l’utilizzo delle mascherine e la misurazione della temperatura corporea. Le novità nel decreto del 5 agosto. Scuola e università entrano nell’epoca del Green Pass. Il Consiglio dei Ministri del 5 agosto ha sancito tramite un apposito decreto legge l’avvento della certificazione verde Covid-19 obbligatoria per assicurare la ripartenza delle attività didattiche in presenza dal prossimo 1° settembre.
Il provvedimento è stato illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi dal Ministro della Salute Roberto Speranza, dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dal Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. “Ci impegniamo a lavorare con tutte le energie di cui disponiamo perché la scuola possa riaprire in sicurezza in presenza da settembre e disponiamo il pass obbligatorio per tutto il personale scolastico. La stessa misura è disposta per l’Università”. Questo è quanto dichiarato dal Ministro Speranza. Ma vediamo nel dettaglio le misure incluse nel decreto del 5 agosto 2021 che riguardano il mondo della scuola e dell’università.
L’obiettivo dell’obbligo di Green Pass sancito con il decreto approvato il 5 agosto 2021 è quindi quello di abbandonare per sempre l’utilizzo estensivo della didattica a distanza che tanti problemi ha creato finora a studenti e docenti di ogni ordine e grado. Ricordiamo a tal proposito che la certificazione verde viene rilasciata dal Ministero della Salute dopo la vaccinazione (almeno una prima dose), dopo l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore con risultato negativo o per una guarigione dal Covid-19 avvenuta negli ultimi sei mesi.
Dal 1° settembre, pertanto, tutto il personale delle scuole e delle università e tutti gli studenti degli atenei dovranno possedere il Green Pass per poter partecipare alle attività in presenza. Regioni, province autonome e comuni potranno derogare alle attività didattiche in presenza solo in caso di attivazione di zone arancioni o rosse o di insorgenza di focolai o di rischi di elevata diffusione del virus. Il mancato rispetto dell’obbligo di Green Pass verrà considerato come assenza ingiustificata e, per quel che riguarda il personale, dal quinto giorno vi sarà la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione. Inoltre, c’è la conferma di obblighi già ora presenti:
ovvero l’utilizzo delle mascherine, con l’eccezione dei bambini con meno di sei anni e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso di questi dispositivi e ovviamente per chi è impegnato in attività sportive;
e, infine, il divieto di accesso o permanenza negli edifici scolastici ai chi abbia sintomi respiratori o una temperatura oltre i 37 gradi e mezzo.
Università e scuole potranno derogare da queste misure solo per attività alle quale partecipino esclusivamente vaccinati o guariti dal Covid. Sarà compito del Commissario all’emergenza Covid effettuare uno screening di massa della popolazione scolastica. Si segnala inoltre che un protocollo d’intesa sottoscritto dal Commissario Francesco Figliuolo, dal Ministro Speranza e dalle associazioni dei farmacisti consentirà di effettuare in farmacia tamponi rapidi a prezzi calmierati per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni a 8 euro (mentre per gli adulti il costo sarà di 15 euro). I trasporti pubblici locali che ovviamente sono legati alle attività scolastiche in presenza non sono interessati dall’obbligo di Green Pass che invece riguarda quelli a lunga distanza.
Tuttavia, durante la conferenza stampa, il Ministro Giovannini ha tenuto a ricordare che a questo settore sarebbero stati destinati altri 618 milioni di euro per servizi aggiuntivi e 800 milioni per compensare mancati ricavi. Una versione che non convince la parte sindacale. A tal proposito si segnala che il Segretario della Flc Cgil Francesco Sinopoli ha dichiarato in merito che: “temiamo che si scambi la copertura vaccinale con la soluzione di tutti i problemi. Purtroppo, non è così. Ci sono 8 milioni di studenti, di cui 4 milioni che resterebbero comunque esclusi dalle vaccinazioni, un virus in continuo mutamento e il nodo dei trasporti completamente trascurato, servono serietà e prontezza nell’affrontare tutti gli scenari possibili”. La Flc chiede peraltro risorse per il personale aggiuntivo della scuola, come avvenuto lo scorso anno scolastico.