Accoltella 16 gatti, condanna esemplare per il killer dei felini: quanti anni dovrà stare in carcere
Una storia terribile arriva da Brighton, cittadina balneare a sud di Londra. Steve Bouquet, una guardia privata di 54 anni, è stato condannato a cinque anni di reclusione per aver accoltellato numerosi gatti in otto mesi tra il 2018 e il 2019. In particolare l’uomo ha attaccato ben 16 gatti, uccidendone nove dei quali il Guardian riporta anche i nomi: Hendrix, Tommy, Hannah, Alan, Nancy, Gizmo, Kyo, Ollie e Cosmo. Steve è stato condannato grazie ad una legge ad hoc contro il maltrattamento immotivato degli animali introdotta in Inghilterra proprio di recente.
Dopo le aggressioni ai gatti, avvenute tra l’ottobre del 2018 e il giugno del 2019, l’uomo è stato arrestato grazie alle immagini riprese da una telecamera a circuito chiuso del padrone di uno dei gatti uccisi. Nel corso del processo sono state numerose le testimonianze dei possessori degli animali attaccati. Il giudice Jeremy Gold QC ha definito il comportamento del killer dei gatti: “Crudele, continuato e diretto al cuore della vita delle famiglie”.
La sentenza nei confronti di Steve Bouquet, rinominato “il killer dei gatti”, è stata emessa alla Chichester Crown Court. Il giudice ha spiegato di aver inflitto all’uomo tre mesi per il possesso ingiustificato di un coltello identificato come l’arma delle aggressioni. Il resto della pena è stato inflitto per le brutalità commesse sui poveri animali.
Interrogato dalla polizia Steve Bouquet aveva dichiarato di non aver mai minacciato i gatti. Ma in realtà sul suo telefonino è stata perfino rintracciata la foto di uno dei gatti uccisi. Nelle immagini riprese dalla telecamera a circuito chiuso si vede l’uomo estrarre qualcosa da uno zainetto e poi fare un movimento improvviso. È stato quello il momento in cui Steve ha accoltellato il gatto con forza.
E proprio quello stesso coltello, con il sangue del felino e il dna di Steve Bouquet sul manico, è stato ritrovato nella casa del 54enne. Mentre dai tabulati telefonici è risultato che il suo cellulare si trovava nei posti e negli orari esatti in cui sono avvenute le aggressioni ai gatti. Nessuno ha potuto comprendere le ragioni di queste violenze insensate contro i gatti. Neppure il colpevole ha dato una spiegazione valida, ripetendo anzi la sua innocenza fin quando non è stato smentito dalle prove schiaccianti.