Portogallo, Lauren Caton rapita e violentata per 10 giorni: si è salvata grazie a un bigliettino dato a un commesso
Sono ormai lontani i dieci giorni da incubo che ha trascorso l’inglese Lauren Caton a Vilamoura in Portogallo. Tenuta in ostaggio per oltre una settimana e violentata ripetutamente, Lauren è riuscita a fuggire dopo dieci giorni di fuoco. Ora ha realizzato il suo sogno e lavora in un importante centro ippico in Francia. Per due anni la ragazza ha cercato di dimenticare le violenze subite a Vilamoura, con la paura addosso soltanto di pensarci, figuriamoci a parlarne. Poi la notizia dell’arresto proprio di quell’uomo che l’aveva segregata in casa per giorni abusando di lei. Lauren non era l’unica, altre donne hanno accusato la stessa persona di crimini analoghi.
La pandemia e i lockdown hanno poi rallentato il procedimento giudiziario nei suoi confronti: il processo avrebbe dovuto svolgersi entro il 2020 a Faro, capitale dell’Algarve, ma è stato rinviato. Due settimane fa finalmente, la sentenza. Donald Fernandes, 37 anni e di nazionalità canadese e portoghese, è stato condannato a 14 anni di carcere e sequestro, stupro, violenze e minacce. Alla ragazza è stato invece riconosciuto un risarcimento da 10mila euro. “I soldi non contano niente – commenta la vittima -. Mi aiuta sapere che resterà in carcere, anche se non dimenticherò mai quello che ho passato”. I lunghissimi giorni di quel maggio 2019, Lauren non riuscirà mai a rimuoverli dalla propria mente.
Violenze fisiche, minacce, e anche un condizionamento mentale talmente influente, da impedirle di scappare dal suo rapitore. “Guardi certi film e ti dici che no, che a te certe cose non capiteranno mai, che in quelle situazioni sapresti cosa fare, e invece la realtà è proprio quella dei film. Ho avuto talmente paura di morire che ho avuto paura di fare qualsiasi cosa. Lui era chiaramente instabile, ho pensato che mi avrebbe ucciso”, racconta la vittima. Secondo quanto riporta il Daily Mail, la salvezza di Lauren è stato un commesso al quale ha passato di nascosto un biglietto: “Non dica niente, sono una persona scomparsa, chiami la polizia”. Quel giorno Lauren incontrò il suo angelo custode.