“Fatemi lavorare, sono in piedi dalle quattro”. Il camionista annienta i No Tav
Momenti di tensione in Val di Susa, dove è andato in scena un furibondo litigio tra un camionista e gli attivisti No Tav, che avevano organizzato uno dei loro consueti blocchi stradali per ostacolare la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. I volontari sono sempre presenti sui cantieri per protestare e per impedire il regolare svolgimento dei lavori.
Solitamente i lavoratori che si imbattono negli attivisti sono costretti a fermarsi e ad attendere con pazienza l’arrivo delle forze dell’ordine. Questa volta il camionista, che doveva entrare con il mezzo pesante all’interno del cantiere, non ha voluto aspettare, anche perché, come lui stesso ha spiegato agli antagonisti, stava lavorando dalle quattro del mattino. Il clima si cè fatto teso quando i No Tav hanno additato l’uomo come “uno schiavo del potere”.Video Player00:0002:21
L’uomo è sceso dal camion e ha cominciato a sbraitare contro i no global che, è bene sottolinearlo, gli impedivano di svolgere il proprio lavoro. Addirittura, in maniera vigliacca, uno dei No Tav è andato dietro al tir e gli ha lanciato un pezzo di metallo. Qualche persona presente sul posto lo ha anche applaudito, riconoscendogli il coraggio di opporsi agli attivisti. Sono stati gli stessi No Tav a pubblicare un video con le immagini dell’accaduto che hanno accusato il lavoratore di aver “cercato di forzare lo sbarramento accelerando, rischiando così di travolgere i ragazzi e le ragazze”. Nel video si vede il camionista rivolgersi in maniera alterata: urla e rivendica il prorpio diritto a lavorare. “Sono in piedi dalle quattro…”, dice fuori di sé. “Lasciatemi lavorare”. Le riprese terminano con l’uomo che riesce ad aprire uno dei cancelli per far entrare il proprio tir all’interno del cantiere.
Sull’episodio è intervenuto l’opinionista Giampiero Mughini che ha definito “minchioncelli senz’arte né parte” i No Tav e ha rivelato di tifare spasmodicamente per il camionista che si stava sbattendo per le autostrade d’Italia per lavorare onestamente. “Lo dico con cognizione di causa – afferma Mughini – perché nei miei vent’anni anch’io sono stato un ‘minchioncello’ calzato e vestito che voleva il bene dell’umanità e che si comportava di conseguenza”.