Euro 2020, tre giornalisti positivi al seguito dell’Italia e ritiro blindato: cosa rischia la Nazionale
La Nazionale italiana di calcio guidata di Roberto Mancini si prepara in questi giorni ad affrontare la finale di Euro 2020, in realtà 2021, prevista per domenica 11 luglio a Wembley con l’Inghilterra, ma il ritiro degli azzurri è stato scosso nelle ultime ore dalla notizia della positività al covid di 3 giornalisti al seguito dell’Italia nelle ultime sfide.
La reazione della Federazione e del team di Mancini è stata allora quella di blindare il ritiro della Nazionale, al fine di evitare che i giocatori possano entrare in contatto con altre persone.
Positivi 3 giornalisti al seguito dell’Italia
Va detto poi che il clima all’interno del ritiro blindato viene comunque descritto come abbastanza sereno, in quanto sia lo staff che i giocatori non hanno mai avuto contatti diretti con i giornalisti.
Il protocollo prevede infatti che anche durante le conferenze stampa, calciatori e reporter siano a debita distanza. Inoltre l’intera Nazionale italiana ha effettuato l’intera vaccinazione covid prima del torneo e dunque sembrerebbe che possa escludersi il rischio di un focolaio.
Giornalisti positivi al seguito dell’Italia
Quanto ai tre giornalisti al seguito dell’Italia risultati positivi, è emerso che l’esito del tampone per loro sia arrivato dopo la semifinale disputata con la Spagna sempre a Wembley, in Inghilterra, dove la variante Delta ha preso a circolare con grande velocità.
Due dei tre giornalisti sono rimasti in Regno Unito, mentre uno era rientrato a Coverciano e proprio quest’ultima situazione sarebbe quella che maggiormente creerebbe preoccupazione tra gli azzurri. A scopo precauzionale la sede del ritiro dei ragazzi di Mancini è stata sanificata e pare che le prossime conferenza stampa verranno tutte svolte da remoto.
Giornalisti positivi al seguito dell’Italia: cosa si rischia
Già lo scorso marzo in Nazionale era divampato un focolaio covid che aveva portato alla positività anche di alcuni esponenti dello staff tecnico e della squadra. Per il consulente tecnico azzurro, Daniele De Rossi, le complicazioni dovute all’infezione avevano comportato anche il ricovero allo Spallanzani di Roma, ma per fortuna si era trattato di una degenza a scopo precauzionale. Rispetto a marzo ora però la Nazionale italiana può contare su un gruppo completamente vaccinato e su una maggiore rigidità del protocollo di sicurezza.