L’orrore sul cofano di un’auto: a processo 5 calciatori
Cinque calciatori dovranno rispondere del reato di violenza sessuale di gruppo ai danni di una turista australiana in vacanza a Mestre. Secondo l’accusa, la comitiva avrebbe abusato della ragazza sul cofano di un’auto al termine di una serata alcolica. Martedì, il giudice per le indagini preliminari Gilberto Stigliano Messuti ha deciso di rinviare a giudizio gli atleti, rimettendo al collegiale, in programma il prossimo ottobre, la decisione.
I fatti
Stando a quanto riferisce il Corriere del Veneto, i fatti risalgono al 2016. Lo stupro si sarebbe consumato in pieno centro a Mestre, nelle vicinanze di piazza XXVII Ottobre. La giovane, di nazionalità australiana ma residente nel Regno Unito, avrebbe preso parte, insieme ad altre compagne di viaggio, ai festeggiamenti di un gruppo di calciatori in un pub della zona. Poi, però, la serata sarebbe degenerata.
I cinque atleti, tutti in età compresa tra i 29 e i 36 anni, residenti tra Venezia, Mestre e Lido, avrebbero aggredito sessualmente la turista. Secondo la versione agli atti del Tribunale di Venezia, la violenza avrebbe avuto luogo in piazza Barche, a notte fonda. Nello specifico, la ragazza sarebbe stata raggiunta dalla comitiva vicino all’automobile posteggiata in un parcheggio: in quattro l’avrebbero immobilizzata sul cofano della vettura, tenendole ferme braccia e gambe, mentre il quinto avrebbe approfittato di lei.
L’accusa e il rinvio a giudizio
A sostegno delle racconto fornito dalla presunta vittima, ci sarebbe un referto del pronto soccorso e lo scontrino della farmacia dove avrebbe acquistato la pillola anticoncezionale due giorni dopo l’accaduto. Il pubblico ministero Giorgio Gava, incaricato del caso, ha ascoltato a distanza la ragazza e le amiche che avevano partecipato alla serata.
Nella giornata di martedì, il giudice delle indagini preliminari, Gilberto Stigliano Massuti, ha deciso di rinviare a giudizio i calciatori rimettendo al collegiale, il prossimo ottobre, la decisione.
Gli avvocati dei cinque ragazzi — Franco, Alberini, Vassallo, Bertocco e Loprieno — invece, cercheranno di evidenziare le possibili incongruenze nel racconto dell’australiana: la tesi sostenuta fino ad ora è sempre stata quella dell’insussistenza dell’accusa.