Denise Pipitone, una testimone: “Ero nell’hotel di Anna, ho sentito dire: Proprio qui devi portarla?”

Emergono nuovi elementi sul caso di Denise Pipitone, tra cui la testimonianza di una donna che all’epoca della scomparsa della bimba si trovava nell’hotel Ruggero II, quello in cui lavorava Anna Corona. Si tratterebbe di una turista romana che alloggiava nella struttura insieme alla sua famiglia e che, scesa alla reception per chiedere un asciugamano, avrebbe raccontato di aver notato qualcosa di strano.

Denise Pipitone, testimone: “L’ho vista in albergo”

Dietro la tenda avrebbe infatti visto una bambina, che a suo dire sarebbe proprio Denise, e sentito pronunciare la frase “Proprio qui devi portarla?“. Raggiunta da Fanpage.it, la criminologa Anna Vagli ha spiegato che la notizia di questa super testimone ha acceso un nuovo faro sull’inchiesta. Stando a quello che emerge dalle indiscrezioni, però, mancherebbero riscontri certi di quel soggiorno.

Denise Pipitone, testimone che l’ha vista in albergo: mancano riscontri

L’albergo non avrebbe infatti conservato ricevute o fatture e non emergerebbero né riscontri dal registro delle presenze dell’albergo né dalle comunicazioni che da procedura devono farsi alla Polizia. Mancherebbero poi riscontri anche sulle carte di credito, dal momento che le banche conservano le rendicontazioni solo per 10 anni. Si tratta di elementi che mettono in dubbio gli inquirenti, che si chiedono anche perché la donna non abbia parlato prima ma abbia aspettato 17 anni per fare tali affermazioni se fossero realmente vere.

Dimostrarlo sarebbe alquanto spinoso anche perché dovrebbero far combaciare non soltanto la presenza della bambina all’interno dell’hotel il 1 settembre del 2004 ma anche quella presenza con gli orari di entrata e di uscita dall’hotel di Anna Corona e, forse, delle sue figlie.

Denise Pipitone, testimone che l’ha vista in albergo: le indagini

Continuano intanto le indagini della Procura di Marsala, che negli ultimi tempi si sta concentrando sull’hotel dove all’epoca dei fatti lavorava Anna Corona. In particolare gli inquirenti avrebbero compiuto delle ispezioni sulle vie d’uscita della struttura ricettiva e riascoltato alcune persone presenti all’interno. Tra queste la collega della donna, che ha ammesso di aver falsificato al posto suo la firma, il cuoco e il proprietario della struttura.

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