Danilo Toninelli, lancia il censimento sui ponti e lo umiliano: “Dacci i soldi”
Dopo il tragico crollo del ponte Morandi di Genova che ha ucciso 43 persone, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, si è lanciato nell’ennesima pagliacciata inconcludente. Il 17 agosto dal ministero è partita la richiesta a tutti gli enti locali di comunicare lo stato dell’arte di strade, ponti e gallerie e quanti soldi fossero necessari per eventuali lavori che ne migliorasse la sicurezza
Le Regioni, le ex Province e i Comuni hanno avuto circa due settimane per produrre documenti e stime. E, come riporta Franco Bechis sul Tempo, i funzionari si sono impegnati tanto in creatività finanziaria che in quantità di documenti prodotti. Il ministero è stato inondato di richieste da milioni e milioni di euro per avviare i progetti necessari, facendo sapere una grande verità di Pulcinella: nessuno degli enti locali ha i soldi necessari neanche per rifare l’asfalto su tutte le proprie strade. Senza dimenticare il caos delle varie riforme degli enti locali, che hanno sballottolato le competenze per la sicurezza ora alle Regioni, ora ai Comuni, poi alle ex province e poi di nuovo alle Regioni.
Toninelli ora sa perfettamente che gli interventi in giro per l’Italia non sono possibili senza denari, che non ci sono, così come non ci sono per mettere sul campo un piano di controllo a tappeto. Ma probabilmente Toninelli sapeva benissimo l’esito di questo inutile censimento, certo vuoi mettere la bella figura di averlo fatto comunque.