Vaccini Pfizer, questa non ci voleva: la brutta notizia poco fa
Le Regioni lanciano l’allarme sui vaccini: a luglio ci sarà una riduzione del rifornimento e arriveranno meno dosi di quel che si era calcolato. A causa di ciò, c’è il pericolo che le dosi non siano sufficienti a coprire la platea, con il rischio di un generale rallentamento della campagna vaccinale e il conseguente rinvio delle prenotazioni per chi aspetta ancora la prima iniezione. Le richieste di rivedere la distribuzione delle quantità del vaccino per i mesi estivi arrivano da più parti.
Appelli in questo senso sono stati fatti da Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia. Fonti governative, invece, assicurano che non ci sarà nessuna emergenza con la campagna vaccinale. A luglio, riporta Repubblica, arriveranno oltre 14 milioni di dosi (12 di Pfizer e 2 di Moderna). Le quantità dovrebbero bastare per mettere in sicurezza un numero rilevante di cittadini, in modo da arginare la variante Delta. La campagna di vaccinazione in Italia sta procedendo a ritmi spediti. Negli ultimi due giorni, sono state effettuate oltre 590mila somministrazioni in 24 ore.
“Un risultato straordinario”, ha commentato Roberto Speranza, ministro della Sanità. “Rischiamo di dover sospendere per un periodo ulteriori prenotazioni perché si tratta di una riduzione consistente”, ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. “Ciò ci impedirà di concludere la campagna nei tempi che avevamo previsto”. Secondo il Corriere, si parla di 543mila dosi in meno rispetto a quelle che si pensava di somministrare. Per il Piemonte si parla di un taglio delle forniture di circa 160mila dosi rispetto al mese precedente. “La carenza di dosi incide sulla velocità”, ha spiegato il presidente Alberto Cirio.
“Ho chiesto al generale Figliuolo un incremento delle forniture. Il generale mi ha spiegato che la riduzione dipende dalle consegne di Pfizer per l’Italia, ma ha garantito la somministrazione dei richiami e il mantenimento di una media non inferiore a 38mila vaccinazioni al giorno”. Stesso problema per la Puglia, che a luglio riceverà circa 730mila dosi, 400mila in meno rispetto al 1,1 milioni arrivati tra fine maggio e il mese di giugno. Il quadro, che emerge da una comunicazione fatta dalla Protezione civile regionale alle Asl del territorio, inevitabilmente comporterà un rallentamento delle vaccinazioni. “Non ci sono sufficienti vaccini”, ha dichiarato il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
“Dovremo riprogrammare alcune prime dosi per spostarle più avanti”. Fedriga ha spiegato che “oltre alla flessione nella fornitura di Pfizer, vi è l’impossibilità di utilizzare Johnson e Astrazeneca per gli under 60”. Di conseguenza, “rispetto alle previsioni che ci facevano avere più di 20 milioni di dosi nel mese di luglio, abbiamo meno armi e quindi meno possibilità di vaccinare”. Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha criticato la distribuzione dei vaccini, definendola una “gestione scorretta”.
“Al Lazio, che ha la stessa popolazione della Campania, vanno 240mila dosi in più rispetto a noi”, ha detto in diretta Facebook. “È una vergogna, sono irresponsabili”, si è rivolto al Commissario per l’emergenza e al ministero della Salute. “Ci servono 100mila dosi di vaccino Pfizer entro luglio, altrimenti dovremo spostare le prenotazioni delle prime somministrazioni del periodo 11-15 luglio di una settimana”. È l’allarme lanciato dall’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, che ha ribadito: “Bisogna correre più della variante Delta“.