Variante Delta, focolaio tra Piacenza e Cremona: 24 casi collegati in un’azienda
Tra Piacenza e Cremona è stato identificato un focolaio di variante Delta in cui si contano 24 casi positivi. Il contagio sarebbe partito da due aziende del polo logistico in cui sono risultati infetti 10 dipendenti che avrebbero trasmesso l’infezione a 14 tra amici, parenti o conoscenti.
Variante Delta, focolaio tra Piacenza e Cremona
L’Ausl di Piacenza ha spiegato che diversi soggetti risultati positivi abitano nel Cremonese e si spostano verso Piacenza utilizzando le linee di autobus. Per questo ha lanciato degli appelli ai passeggeri della linea Piacenza-Cremona affinché effettuino un tampone. L’indagine condotta dal dipartimento di Sanità pubblica non ha per il momento riscontrato casi gravi.
Variante Delta, focolaio tra Piacenza e Cremona: l’attività di tracciamento
Il responsabile Marco Delledonne ha affermato che “abbiamo allargato il più possibile il cerchio tentando di individuare i possibili contatti dei contagiati“. In questi ultimi giorni fortunatamente i tamponi non hanno più evidenziato nuovi positivi e le autorità sanitarie sono abbastanza fiduciose di essere riusciti a contenere il virus grazie ad un’azione tempestiva e ad un contact tracing partito il 15 giugno. Secondo quanto emerso i contagiati non avevano ricevuto il vaccino.
Variante Delta, focolaio tra Piacenza e Cremona: dove è più diffuso il ceppo
Il focolaio sviluppatosi farà segnare un aumento della percentuale di casi di variante Delta riscontrati sul territorio nazionale. Al momento delle 1.193 sequenze pubblicate nella banca dati Gisaid, 108 sono riferite alla mutazione riscontrata per la prima volta in India. La maggior parte dei casi si trovano in Puglia (35%), Trentino Alto-Adige (26%) e Veneto (18%). A seguire vi sono Umbria (11 casi pari al 10%), Sardegna (5 casi pari al 5%), (3 casi pari al 3% per cento), Lazio, Sicilia e Lombardia (1 caso ciascuna pari all’1%).
Stando agli ultimi studi, la mutazione indiana sarebbe più contagiosa rispetto al ceppo originario del virus. A dimostrarlo il caso del Regno Unito che, dopo aver vaccinato milioni di cittadini ed essere pronto alla ripartenza, sta facendo i conti con un aumento significativo dei contagi. La presenza della variante Delta nei tamponi dell’ultima settimana è salita del 79%.