Svolta su Saman: estradato il cugino fuggito in Francia
La polizia francese ha consegnato ai carabinieri di Reggio Emilia, al posto di frontiera di Ventimiglia, Ikram Ijaz, uno dei due cugini di Saman Abbas. L’uomo è sospettato per l’omicidio e l’occultamento del cadavere della 18enne pachistana: il 29 maggio scorso – mentre tentava di raggiungere alcuni parenti in Spagna – era stato arrestato dalle autorità di polizia d’Oltralpe dopo un mandato di arresto europeo emesso dal tribunale di Reggio Emilia su richiesta della procura. Dunque anche lui avrebbe a che fare con l’inchiesta per omicidio aperta dopo la scomparsa di Saman che si oppose a un matrimonio combinato in patria dal padre e dalla madre.
L’operazione di estradizione è stata resa possibile soprattutto grazie alla costante collaborazione del Servizio di cooperazione internazionale della polizia criminale del ministero dell’Interno. L’arrestato sarà condotto in carcere a Reggio Emilia. Stando al quadro accusatorio, Ijaz sarebbe uno dei tre uomini ripresi dalle telecamere con tanto di pale, sacco e piede di porco che sarebbero serviti per creare una fossa nel terreno in cui nascondere il corpo di Saman.
Un mandato d’arresto internazionale?
Nel frattempo si continua a cercare i fuggitivi attraverso i canali di ricerca europei. Per i genitori è stata prevista una procedura di richiesta dell’autorità giudiziaria per un mandato di arresto internazionale, che però presenta processi organizzativi che richiedono tempi più lunghi. “Deve seguire prima un percorso di validazione nazionale”, ha spiegato Cristiano Desideri, comandante provinciale dei carabinieri. Da diversi giorni si stanno controllando le aree vicine alla casa dove viveva Saman con la sua famiglia, vicino all’azienda agricola Le Valli, in aperta campagna.
Da non escludere la possibilità che i familiari possano aver pensato a un depistaggio sapendo della presenza delle telecamere: “Stiamo calcolando tutto, ma è un lavoro che viene fatto procedendo per gradi, il che non significa che sia ultimato o imbrigliato in logiche metriche”. L’area su cui si sono concentrate le ricerche di questa mattina è stata scelta alla luce di quelli che sono i calcoli fatti sulla base delle immagini e del comportamento degli indagati.
Le analisi sul campo
Si sta lavorando dunque su un’area che si ritiene essere “verosimile per poter individuare la ragazza”, grazie anche a delle strumentazioni tecniche particolari che stanno contribuendo alle operazioni di rintracciamento “e che rilevano delle anomalie e delle alterazioni del terreno”. L’unità cinofila da questa mattina ha proseguito con le ricerche del corpo con l’aiuto dell’elettromagnetometro. Presente sul posto per un sopralluogo anche Laura Galli, il sostituto procuratore. Una porzione di campo è stata isolata con dei birilli nel corso delle verifiche effettuate.