Leonardo Monaco, morto il 16enne ricoverato per leucemia fulminante
Dramma a Forlì: il cuore di Leonardo Monaco, il ragazzo di 16 anni ricoverato per leucemia fulminante, si è fermato a causa di un’emorragia cerebrale nella notte di venerdì 4 giugno 2021. Fatale l’acutizzarsi dell’emorragia nelle ultime ore, dopo che Leonardo aveva concluso il primo giro di chemioterapia.
Leonardo Monaco, morto il 16enne per leucemia fulminante
La città di Forlì è in lutto per la scomparsa di Leonardo Monaco: il 16enne ricoverato per una forma improvvisa di leucemia fulminante, è morto nella notte di venerdì 4 giugno a casa di una conseguente emorragia cerebrale.
La tragedia si è consumata in meno di 48 ore. Lo scorso giovedì 3 giugno il ragazzo era stato ricoverato presso il reparto Oncoematologia pediatrica all’ospedale di Rimini.
Lunedì infatti lui e i suoi genitori aveva ricevuto il drammatico esito di alcuni esami, dopo che nelle settimane precedenti il 16 anni aveva accusato alcuni problemi fisici: leucemia mieloide la diagnosi, e immediato consiglio di procedere con la chemioterapia.
Leonardo colpito da leucemia fulminante: morto in poche ore
Nel giro di poche ore però la situazione si è aggravata più del previsto. Dopo un preliminare giro di chemio, Leonardo ha accusato un’emorragia cerebrale che non ha lasciato speranze di sopravvivenza.
Fino all’ultimo il 16enne di Forlì ha cercato di lottare, ma verso le 3 di notte di venerdì il suo cuore si è fermato.
La tragedia ha sconvolto tutti, anche perché fino ad allora Leonardo non aveva mai risocntrato probleimi fisici gravi. Il ragazzo aveva una sorella minore, e stava completando il suo terzo anno all’Istituto tecnico Statale di Forlì. indirizzo elettrotecnico.
Leonardo morto per leucemia fulminante: di cosa si tratta?
Secondo quanto riporta il sito della Fondazione Veronesi, l’aggettivo “fuminante” indica la violenza di questo tipo di leucemia. La leucemia promielocitica acuta è la forema più aggressiva di questo tipo di tumori del sangue, e se non presa in tempo, porta al decessso del paziente in pochissimi giorni.
Sempre secondo la Fondazione Veronesi, spesso è proprio l’acutizzarsi di alcune emorragie acausare il preoce decesso.
Tuttavia, se preso in tempo, questo tumore presenta il più alto tasso di guarigione (9 pazienti su 10 guariscono di norma). Come nella maggior parte dei casi oncologici, è il tempo a fare la differenza.