Denise Pipitone “è viva ma ignara del suo passato”. L’Ansa poco fa
La trasmissione Chi l’ha visto non spegne affatto i riflettori sul caso Denise Pipitone. Questa sera, come annunciato, ci saranno nuovi documenti esclusivi e tutti i recenti aggiornamenti sul giallo di Mazara del Vallo che da 17 anni continua a tenere con il fiato sospeso. In queste ultime ore anche l’ex pm MariaAngioni, tra le prime a seguire il caso ha detto la sua sulla vicenda fornendo nuovi dettagli, come riporta l’Unione Sarda citando un’intervista ripresa dall’Ansa poco fa: “È viva e quasi certamente ignara del suo passato.
Credo che la bimba sia stata inserita in un nuovo contesto familiare al quale sia convinta di appartenere da sempre perché non ha memoria della sua vita precedente”. A suo dire però, sarebbe necessario che qualcuno ci portasse dalla bambina. “È il famoso tassello che manca per chiudere il cerchio”, ha aggiunto la Angioni. L’ex pm ha sempre parlato di un patto che però ad oggi non sarebbe ancora saltato. Per la Angioni ci sarebbero due gruppi appartenenti alla famosa famiglia allargata:
“Chi prese Denise voleva ucciderla ma qualcuno lo impedì”, ha proseguito, “salvò la bambina ma non la riconsegnò alla sua mamma, perché questo era il patto”. Tuttavia adesso qualcuno avrebbe finalmente deciso di parlare e con le sue dichiarazioni starebbe anche contribuendo a scardinare un alibi. “Altre testimonianze importanti sono state riascoltate, è tempo di intensificare le ricerche perché la verità potrebbe essere a un passo”, ha aggiunto la Angioni. Finora è sempre emerso un clima di depistaggi ed ostilità interne alla procura che si occupò del caso di Denise Pipitone ma il vento sarebbe finalmente cambiato.
Per l’ex pm, la data del rapimento della bambina, il primo settembre 2004, non fu affatto casuale. A suo dire Denise fece perdere le tracce nel periodo in cui la procura si trovava in oggettiva debolezza alla luce anche delle precedenti inchieste. Adesso però secondo la Angioni il muro di omertà e depistaggio starebbe per cadere: “Anna Corona aveva tante amiche e una di queste le fornì l’alibi che ha mantenuto per 17 anni. Disse che quel primo settembre rimase al lavoro fino alle 15.30, come certificato dal registro presenze. Qualche giorno fa l’amica e collega Francesca Adamo ha rivelato di avere firmato lei per conto di Anna Corona che era andata via prima.
Questa donna ha deciso di parlare dopo 17 anni, segno che il patto iniziale è saltato”. Nel frattempo c’è anche la famosa lettera anonima inviata nei giorni scorsi all’avvocato Frazzitta – sebbene quest’ultimo abbia smentito le indiscrezioni secondo cui avrebbe incontrato l’uomo autore della missiva – e che conterrebbe informazioni necessarie a mettere in ordine gli ulteriori tasselli di questo infinito giallo. Ad intervenire di recente nel caso di Denise Pipitone, intervistato di schiena ed incappucciato dalla trasmissione Mattino Cinque è stato anche un ex esponente delle forze dell’ordine. L’uomo ha fornito ulteriori dettagli necessari alle indagini in corso. In esclusiva l’ex militare ha commentato:
“Il sequestro della bambina secondo me doveva essere utile a qualcosa. Poteva essere una merce di scambio. Quindi è probabile che sia viva… e magari è in qualche parte del mondo dove magari non conoscono nemmeno la televisione italiana”. Le sue parole, secondo la Angioni, avrebbero avuto dei riscontri oggettivi: “In passato ho parlato di sensitive o pseudo sensitive. Una persona che sicuramente era una pseudo sensitiva – stiamo parlando di persone che gravitavano attorno alla famiglia – da me sentita mi disse che un componente della famiglia allargata le aveva detto che la bambina è un pegno e non la restituiranno mai”, ha dichiarato l’ex pm alla stessa trasmissione di Canale 5. Sempre la Angioni parlando del giallo di Mazara ha anche svelato l’esistenza di un “patto delinquenziale e fuori dal controllo dello Stato”.