Incidente funivia, il piccolo Eitan è cosciente e parla con la zia
Stando a quanto comunicato dalla Città della Salute di Torino, il piccolo Eitan è ora sveglio e cosciente nel reparto di rianimazione dell’ospedale Regine Margherita. Il bambino, unico superstite della tragedia della funivia del Mottarone, parla assieme alla zia e si guarda intorno ma la stessa clinica ha tuttavia specificato che dal punto di vista clinico Eitan rimane al momento sempre in prognosi riservata.
Una decisione dovuta al trauma toracico e addominale oltre che alle fratture subite agli arti. Nei prossimi giorni il piccolo uscirà dalla rianimazione e verrà trasferito in un reparto di degenza.
Incidente funivia, Eitan cosciente: la raccolta fondi
Nel frattempo sono salite a 750 le persone che hanno effettuato una donazione per il piccolo Eitan. La raccolta fondi lanciata dalla Fondazione Scuola della Comunità Ebraica di Milano ha infatti raggiunto gli 82mila euro, soldi che serviranno soprattutto per sostenere il futuro percorso di studi del bambino, che nell’incidente ha perso i genitori, i bisnonni e il fratello.
Al momento a restare affianco al piccolo vi è la sorella del padre.
Già nella giornata di ieri il piccolo era stato estubato ed erano iniziate le graduali operazioni di risveglio. Nel bollettino del 26 maggio veniva specificato che Eitan: “Respira da solo, aiutato da poco ossigeno. Essendo ancora sedato dai farmaci non è ancora completamente cosciente.
Si prosegue con un risveglio lento, visto che le sue condizioni sono ancora critiche”.
Incidente funivia, Eitan cosciente: le parole di Cirio
Nel commentare la tragedia della funivia del Mottarone, il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio cha dichiarato: “Che la mente umana possa pensare di mettere a rischio la vita delle persone per un fattore economico trovo che sia qualcosa di abominevole, non ho altri aggettivi per definire questo comportamento che non è solo inaccettabile, è qualcosa al di fuori del comprensibile, dell’umano. […] Chi ha fatto questo è giusto e doveroso che paghi e paghi fino in fondo”.