Denise Pipitone, la nuova intercettazione: “Prendila e portala fuori da qui”
Non si fermano gli sforzi dei genitori di Denise Pipitone che dopo 17 anni dalla sparizione della figlia a Mazara del Vallo, sono ancora in cerca della verità. A Storie Italiane, su Rai 1 viene riportata un’intercettazione ambientale contenuta nel fascicolo e che ora potrebbe fare luce sulla vicenda: “Vai a prendere Denise” si sente nell’audio.
La riapertura del caso ha portato a numerose nuove segnalazioni e anche ad una lettera anonima recapitata al legale di Piera Maggio. I riflettori vengono ora puntati su altri membri della famiglia allargata, secondo una testimonianza, coinvolti nella sparizione della bambina.
A mettere luce sulla vicenda è stata Maria Angioni, l’ex pm che ha avuto in mano le indagini del caso fino al 2005. Secondo Angioni, vi sarebbe stato il coinvolgimento di due gruppi di persone dalla ex pm definite come “sentinelle”, nonché la presenza direttamente sulla scena del crimine di persone appartenenti al nucleo famigliare allargato.
Al centro della vicenda spunta un certo Peppe, mentre l’intercettazione sarebbe stata registrata nelle immediate vicinanze del motorino di Jessica Pulizzi, la sorellastra della piccola Denise. “Vai a prendere Denise” si sente ordinare nell’audio, e ancora “Dove la devo portare?”, “Fuori”, risponde l’interlocutore.
“Una di queste voci corrispondeva al 60% a un altro familiare” ha affermato Maria Angioni. Interviene però l’ex procuratore di Pisa che in diretta e racconta che da un accertamento risultò che c’erano altre Denise e che non c’era la sicurezza che queste parole fossero riferite alla bambina. “Atteniamoci ai fatti”, esorta l’ex procuratore.
Mentre nella puntata di Pomeriggio 5 di ieri, martedì 18 maggio, Angioni ha racconta che “Ci sarebbe stato un primo intervento di persone che volevano fare del male alla bambina” e inoltre, che “Essendo emersi più indizi, anche una pluralità di indizi nei confronti di altre persone, sempre dei due nuclei familiari, il nucleo Corona e il nucleo Pulizzi, l’unica ipotesi investigativa che ne tenga conto in maniera ragionevole è questa”.