Quando e come ottenere il “green pass”
Il Governo Draghi sta lavorando per realizzare un nuovo pass vaccinale, anche detto green pass, più funzionale e soprattutto più inclusivo. La durata sarà estesa fino a 9 mesi. L’obiettivo, poi, è renderlo più facile da ottenere ed ampliarne le funzioni: non servirà solo per gli spostamenti tra regioni ma anche per partecipare ai grandi eventi, pubblici e privati.
La grande differenza con il primo “green pass” è che per ottenerlo non sarà necessario aver completato il ciclo di inoculazioni del vaccino ma basterà aver ricevuto la prima dose. Ci sono, inoltre, altri due casi che permettono di ottenerlo: essere risultati negativi ad un tampone effettuato nelle 28 ore precedenti oppure essere guariti dal Covid19. Questi sono i parametri che, come riporta Il Messaggero, Palazzo Chigi sta delineando per dare la possibilità a gran parte degli italiani di vivere un’estate più serena. Per il certificato verde dell’Unione Europea, invece, bisognerà aspettare almeno a fino a metà giugno.
Dal momento che, ad oggi, hanno ricevuto la prima dose ben 27,4 milioni di italiani e all’inizio dell’estate manca ancora un mese, sono dati e misure che fanno ben sperare cittadini ma soprattutto commercianti e imprenditori.
Si tratta, inoltre, di una misura che permette alla popolazione di non rinunciare alla vaccinazione. Sono in molti ad aver rifiutato, negli ultimi giorni, la somministrazione perché intimoriti di non poter ricevere il richiamo dato che, da qui a poco tempo, in vacanza.
Si sta ragionando anche sulla possibilità di estendere la scadenza del green pass: la durata al momento è di 6 mesi ma l’obiettivo è farli diventare almeno 9. Il Ministro Patuanelli, Movimento 5 Stelle, ha chiesto in Consiglio dei Ministri di estendere la validità ad un anno. Una richiesta che difficilmente verrà accettata dal momento che, dai dati attuali, l’effetto del vaccino finisce dopo 9 mesi. Si tratta però di un buon passo avanti in quanto chi si è vaccinato a gennaio non vedrà scadere il green pass a fine luglio ma ad ottobre.
Il pass vaccinale, da ciò che trapela, potrebbe diventare utile anche per rilanciare il settore dei matrimoni. A partire dal 15 giugno, qualora tutti gli invitati siano dotati di certificato, si potrà tornare ad allestire banchetti di nozze, ovviamente sempre nel rispetto dei matrimoni. Non è da escludere che il certificato verde venga utilizzato anche per partecipare a fiere, congressi e convegni, questo vorrebbe dire ricominciare, anziché il primo luglio, il 15 giugno anche con i grandi eventi.
Il parere degli esperti
Si tratta di ipotesi, ancora nulla è certo ma ci sono alcuni virologi come Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano, che assicurano: “Ha assolutamente senso. Basti pensare che in Regno Unito si è deciso di somministrare subito una prima dose a quanta più gente possibile, lasciandosi poi il richiamo per un secondo momento”. “Si è visto che questo è un modello che funziona” -prosegue il virologo – “perché il richiamo serve a prolungare la capacità di risposta del vaccino non ad aumentarne l’efficacia. A supporto di questa visione, d’altronde, ci sono anche i dati appena pubblicati dall’Istituto superiore di Sanità”, conclude Pregliasco.
Il documento a cui viene fatto riferimento è stato rilasciato pochi giorni fa dall’Iss e all’interno è scritto: “Il rischio di infezione, ricovero e decesso diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose. Dopo i 35 giorni si osserva una stabilizzazione della riduzione che è circa dell’80% per il rischio di diagnosi, del 90% per il rischio di ricovero e del 95% per il rischio di decesso”. Ciò significa che dopo 15 giorni dall’inoculazione della prima dose c’è già un’ottima risposta immunitaria.