“E’ letale”. Gli scienziati chiedono il divieto del noto farmaco: va messo al bando
Il farmaco diclofenac, presente in diversi medicinali per uso veterinario, è un veleno letale per gli avvoltoi e gli altri rapaci che si nutrono delle carcasse del bestiame. L’uso incontrollato di questo antinfiammatorio ha causato il declino di circa il 95% delle popolazioni asiatiche di avvoltoi, portando alcune specie a un passo dell’estinzione.
Tuttavia in molti paesi europei, come Italia e Spagna, l’utilizzo di questo farmaco è ancora permesso e rappresenta una grave minaccia per le nostre popolazioni di rapaci. Proprio per questo motivo un gruppo di ricercatori di diversi istituti europei ha pubblicato un appello sulla prestigiosa rivista Science per chiedere la messa al bando di questo farmaco in Europa per proteggere questi uccelli, che a loro volta difendono l’ambiente e anche noi da varie minacce, e per preservare la biodiversità.
Il diclofenac è un farmaco sicuro per l’essere umano e per molti animali, ma non per tutti. Nel 2004 uno studio della Washington State University pubblicato su Nature ha chiarito il mistero della scomparsa degli avvoltoi in Pakistan, indicando una riduzione maggiore del 95% nelle popolazioni di questi animali a partire dagli anni ’90. La ricerca non lasciava molti dubbi: analisi dirette su una specie di avvoltoio, il grifone del Bengala, hanno rilevato un legame diretto fra l’esposizione al diclofenac e l’insufficienza renale negli avvoltoi.
Tanto che la specie considerata è stata inserita fra quelle in “pericolo critico” nella classificazione del livello del rischio di estinzione da parte dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Nonostante queste prove, nel 2013 il farmaco è stato approvato per l’uso animale anche in Italia e Spagna, in quest’ultima si concentra circa il 90% della popolazione di avvoltoi europei. Anche se ci sono disposizioni precise per lo smaltimento delle carcasse di animali curati con diclofenac gli autori spagnoli segnalano nella lettera che ci sono delle prime prove di avvoltoi avvelenati dal farmaco.
In particolare, nel settembre 2020 un avvoltoio monaco, unica specie del genere Aegypius, è stato trovato morto, avvelenato dal diclofenac. Questo rapace era monitorato attraverso l’applicazione di un tag che funziona con un sistema di localizzazione, ma altri casi non seguiti e colpiti dal diclofenac potrebbero essere sfuggiti al monitoraggio. Pertanto nella lettera su Science gli autori lanciano un nuovo appello affinché le autorità nazionali spagnole e ai decisori politici degli altri paesi europei, affinché adottino un approccio precauzionale vietando l’uso del diclofenac. E virare su alternative più sicure, che esistono già, come l’antinfiammatorio meloxicam.
Oltre a difendere rapaci e preservare la biodiversità, spiegano i firmatari della lettera, questa scelta risulta in linea con il piano d’azione del Green Deal europeo che intende preservare ambiente e natura. Nel 2014 l’11a Conferenza delle Parti (Cop 11) ha chiesto il bando del diclofenac ad uso veterinario e un mese dopo la stessa Agenzia Europea per i Medicinali (Ema), quella che fornisce l’autorizzazione ai farmaci (fra cui i vaccini anti Covid) si è dichiarata preoccupata, dopo varie denunce di Lipu e LifeBird Italia, dell’uso in Europa di questo medicinale. La Fondazione per la Conservazione degli Avvoltoi (VCF), BirdLife, il Wwf e la Lipu hanno lanciato la campagna Banvetdiclofenac per difendere gli avvoltoi. Gli esperti rimarcano che la cattiva fama di questi rapaci è del tutto immeritata, dato che al contrario ci proteggono dalle minacce di malattie e epidemie legate alle carcasse degli animali.