Matteo Salvini, più donne che uomini nella raccolta firme a suo favore
«Salvini dovrà spiegare alla figlia e alla compagna perché non rispetta le donne». Il virgolettato appartiene all’ allora ministra Maria Elena Boschi, non propriamente una cima quando si tratta di interpretare il sentimento dell’ opinione pubblica, rosa, (rossa) o azzurra che sia. Come al solito, non era farina del suo sacco. Già un’ altra dotta ministra, Valeria Fedeli, aveva accusato di sessismo il leader della Lega per aver definito Laura Boldrini «bambolina gonfiabile». La frase non è carina, ma al confronto delle contumelie che gli avversari vomitano addosso al ministro dell’ Interno un giorno sì e l’ altro pure potrebbe passare per un vezzeggiativo.
Che il Carroccio sia sessista è uno dei luoghi comuni più beceri e immotivati nati intorno al movimento. Tutto nasce ai tempi di Bossi, che in un comizio del 1996 tuonò che «la Lega ce l’ ha duro, duro, duro». Parlava di politica e si riferiva all’ approccio decisionista e poco incline al compromesso del suo partito ma le finte verginelle della sinistra optarono per l’ interpretazione maliziosa e affibbiarono agli allora padani un’ etichetta sessista che li sta accompagnando più a lungo della dicitura «Nord» nel simbolo. In realtà, l’ unica colpa che a riguardo si può attribuire a Salvini e soci è di avere verso le donne avversario lo stesso riguardo che hanno verso gli uomini: toni bruschi e linguaggio diretto. Ma trattare l’ universo femminile come l’ altra metà del cielo, da pari a pari, in un mondo normale dovrebbe essere indice di considerazione non di scarso rispetto.
La riprova che le accuse di maschilismo sono diffamatorie ce la sta fornendo la nostra raccolta firme a sostegno del ministro dell’ Interno, curiosamente accusato di sequestro di persona ai danni dei profughi salvati in mare aperto e sbarcati dalla nave della Guardia Costiera Diciotti dopo una settimana trascorsa ormeggiati al porto di Catania. Il test non ha valore assoluto, ma siccome ci sono già arrivate oltre ventimila sottoscrizioni abbiamo un campione dalle dieci alle venti volte superiore a quello che si usa per i sondaggi più autorevoli. Bene, stando a quel che ci risulta le donne hanno firmato per Matteo in maniera più massiccia di quanto non abbiano fatto gli uomini. Segno che non considerano Salvini né la Lega un nemico pubblico del genere femminile, come invece si ostinano a sostenere a sinistra gli stessi che hanno santificato Asia Argento, salvo poi tacciarsi e scomparire quando un minorenne ha accusato l’ attrice di averlo violentato.
Ai lettori confidiamo che il risultato qui a Libero non ci ha stupito affatto. Nella Lega ci sono meno donne in ruoli apicali rispetto agli altri partiti, è vero, ma a differenza che altrove, ognuna di loro ha la sua ragion d’ essere. Non esiste quell’ esercito di favorite del principe che svilisce il Pd e Forza Italia, tanto per intendersi. Gli incarichi alle donne non vengono assegnati per simpatia, per ragioni d’ immagine o per rispettare le quote rosa formalmente, tanto poi quando si tratta di prendere decisioni serie comandano gli uomini.
Gli elettori, e soprattutto le elettrici, sono molto attenti alle signore che fanno politica. Esse sono svantaggiate, perché accompagnate da pregiudizi spesso ingiusti, specie ora che i seggi si ottengono per designazione delle segreterie. Quando però appare in tv una leghista, sospetti e maldicenze svaniscono. Questo per chi vota conta più di mille quote rosa ed è il motivo per il quale la Lega raccoglie da sempre molti consensi nell’ elettorato femminile.
Altro aspetto decisivo è la compostezza del segretario leghista nel gestire la sua vita privata. Nessun pasticcio: una relazione con una star della tv vissuta lo stretto indispensabile sotto i riflettori e per il resto come con una donna normale, rapporti pacificati e rispettosi con le madri dei suoi figli e un’ immagine di padre presente il più possibile, malgrado una vita intensa.
Tutte cose rare nella politica e per questo ancora più apprezzate.
Infine i temi. Salvini si batte per la sicurezza e la legittima difesa e si sa che le donne sono più esposte alle violenze e alla criminalità, ed è totalmente contrario all’ immigrazione incontrollata, che spesso degenera in rapine, stupri, molestie, e rende pericoloso per chi non sia alto 1,90 e pesi almeno 80 chili girare per le nostre città.
La Lega poi difende la famiglia tradizionale, i figli, gli asili, la casa, il nido, ovverosia il tesoro di ogni donna. Matteo agita il rosario, e questo piace alle parrocchiane, spesso più devote dei mariti. Infine, si batte per andare in pensione a un’ età ragionevole, altro argomento rosa, visto che lei, a differenza di lui, non ci tiene a morire sul posto di lavoro. I modi leghisti saranno da macho ma la politica nei contenuti è più gentile di quella Dem. E poi, non si è mai vista una fanciulla che disdegna chi ce l’ ha duro.