Razzo cinese in caduta libera sulla Terra, l’Italia tra i Paesi a rischio di impatto
Terrore tra gli scienziati che in queste ore sono alle prese con il rientro “incontrollato” di un razzo cinese nell’atmosfera terrestre- Il Long March 5b, è quanto temono, potrebbe causare una pioggia di detriti. Il modulo centrale della nuova stazione spaziale di Pechino è stato lanciato pochi giorni fa e orbita attorno alla Terra circa ogni 90 minuti.
Una caratterista che rende impossibile calcolarne la traiettoria per l’ammaraggio in mare in un punto predeterminato. Nel peggiore dei casi, ha spiegato alla Dpa l’astrofisico Jonathan McDowell dell’Harvard & Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge negli Stati Uniti, sarebbe “come un piccolo incidente aereo, ma con abbastanza frammenti e detriti da provocare ingenti danni”.
Eppure c’è anche chi è più ottimista. Come l’esperto Andrew Jones che sul sito spacenews.com ritiene probabile che il razzo “finisca in un luogo disabitato, come gli oceani, che coprono il 70 per cento del pianeta”. Inoltre, “le probabilità che un individuo venga colpito da detriti spaziali sono estremamente basse, stimate a 1 su diversi trilioni”.
Allerta massima anche in Italia: il razzo infatti è in caduta incontrollata. Lo conferma lo stesso Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Cnr di Pisa. “È la seconda volta che accade con questa versione del razzo – ha ribadito Luciano Anselmo, dell’Isti-Cnr -. La prima nel 2020, quando i frammenti erano caduti su alcuni villaggi in Africa”.
Ma allora la notizia era passata quasi inosservata a causa dell’emergenza della pandemia di Covid-19. Ad oggi però le cose potrebbero andare diversamente. Stando ai calcoli la caduta potrebbe avvenire nella fascia compresa fra 41,5 gradi a Nord e 41,5 gradi a Sud. Fascia che comprende anche l’Italia centrale e meridionale.
Sempre che l’orbita non subisca variazioni. Dopo il lancio lo stadio del razzo è stato abbandonato nell’orbita e da allora non dà più segni di vita. L’unica influenza che riceve è il freno dell’atmosfera che lo sta spingendo verso la Terra. Si comporta, ha aggiunto Anselmo, come un “veicolo passivo” e l’unica influenza che subisce è “il freno dell’atmosfera, che lo sta facendo ricadere verso la Terra”. Quando? “Il rientro – ha concluso l’esperto – è probabile a metà della prossima settimana prossima, con un’incertezza di alcuni giorni”.