“È Stefano Barilli”. Scomparso da Piacenza, poi l’appello di “Chi l’ha visto?”. La svolta dopo tre mesi di ricerche
“Era appena rientrato dalla Svizzera, aveva alcuni progetti in mente ma pare che non si siano realizzati. Era abbattuto”, aveva araccontato la madre di Stefano Barilli, il ragazzo di 23 anni scomparso dalla sua abitazione al quartiere Farnesiana l’8 febbraio.
I genitori lo hanno visto l’ultima volta domenica sera, prima di andare a dormire: la mattina successiva Stefano non era in casa e di lui si sono perse le tracce. Secondo quanto racconta la madre ai microfoni della trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?”, il 23enne si era trasferito in Svizzera per una trentina di giorni e al suo ritorno, proprio sabato scorso, era apparso deluso. “Noi ti amiamo, l’affetto e il bene che ti vogliamo non sono mai stati in discussione, non puoi immaginare quanto ci manchi e quanto siamo preoccupati per te. Qualsiasi cosa ti stia succedendo, possiamo affrontarla insieme. Non sei solo, torna a casa”, era stato l’appello della donna alla trasmissione di Federica Sciarelli. (Continua a leggere dopo la foto)
Le storie di Stefano e Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo, si erano improvvisamente intrecciate dopo la pubblicazione di quell’immagine che sembrava ritraesse i due ragazzi insieme alla stazione di Milano a metà febbraio. Una fotografia che aveva scatenato una serie di ipotesi: perché i due ragazzi sono insieme sebbene non si conoscessero prima? Poi la verità a Chi ‘ha visto. Quei due ragazzi non erano Stefano e Alessandro. (Continua a leggere dopo la foto)
E ancora le ricerche e gli appelli della famiglia, fino alla notizia di domenica 18 aprile. Il cadavere ritrovato da un pescatore, sulla sponda lodigiana del Po è di Stefano Barilli, 23enne piacentino, il corpo, decapitato, ritrovato a ventre in giù nell’acqua, in località Punte a Caselle Landi (Lodi) a una decina di metri dalla riva.
I carabinieri hanno trovato nella tasca di un indumento che indossava documenti di Stefano Barilli. Erano avvolti in una busta di cellophane e quindi quasi intatti, i documenti personali e il biglietto che annunciava il suicidio. “La carta di identità del giovane non era nel portafogli ma chiusa insieme al biglietto in questa busta di plastica, come a non voler lasciare dubbi sull’identificazione”, ha detto il procuratore Domenico Chiaro.
“Sono senza parole, mi aspettavo un epilogo completamente diverso. Esprimo tutta la mia vicinanza a Natascia, la mamma di Stefano. Per mio figlio Alessandro (Venturelli ndr) continuo a sperare, le due storie sono diverse, non credo abbia mai pensato di fare un gesto estremo”, è il messaggio di Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo, in provincia di Modena, il 5 dicembre 2020.