Denise Pipitone, perché la bimba scomparsa nel 2004 non ha il cognome del padre Pietro Pulizzi
Il caso della scomparsa di Denise Pipitone è tornato alla ribalta dopo l’appello lanciato alla tv russa di Olesya Rostova. La 21enne è arrivata alla trasmissione ‘’Lasciali parlare’’ dell’emittente TV1 per trovare i genitori biologici e raccontare la sua storia. Rapita da bambina, questa la sua versione dei fatti, a 5 anni Olesya è stata presa dai servizi sociali dopo che la polizia l’aveva trovata insieme a una donna rom a chiedere l’elemosina.
Dopo diversi accertamenti, gli agenti hanno scoperto che non era figlia della Rome e l’hanno affidata ai servizi sociali. La somiglianza con Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, è balzata agli occhi a una donna di origine russa che abita in Italia e che stava guardando la puntata di ‘Lasciali parlare’. Quindi la segnalazione alla redazione di ‘Chi l’ha visto?’ e la notizia fa il giro dell’Italia. (Continua a leggere dopo la foto)
La storia di Olesya Rostova è rimbalzata ovunque e dopo due settimane è arrivata la notizia. Giacomo Frazzitta, avvocato di Piera Maggio, è stato ospite della trasmissione russa, dove ha ricevuto il gruppo sanguigno della 21enne russa, non compatibile con quello di Denise Pipitone. La 21enne russa, quindi, non è la piccola scomparsa a Mazara del Vallo il 1 settembre 2004 e ora le ricerche continuano. (Continua a leggere dopo la foto)
In questo periodo, molti si sono chiesti come mai Denise ha il cognome diverso da quello del padre, Pietro Pulizzi. Il motivo va ricercato nel passato della famiglia, quando Piera Maggio, all’ora sposata don Toni Pipitone, ha avuto una relazione extraconiugale proprio con Pietro Pulizzi. (Continua a leggere dopo la foto)
Per questo motivo, visto che Denise era stata concepita quando Piera Maggio era ancora sposata col marito Toni Pipitone, Denise ha preso il suo cognome.