Tv italiana in lutto: è morto durante le riprese
Il suo ricordo con tutte le foto a fine articolo. E’ caduto in un dirupo e purtroppo non c’è stato più niente da fare per lui: per la televisione italiana è lutto. Regista e operatore di camera, è morto a 55 anni Michele Porcelli che lavorava da molto tempo all’emittente LacTv (una tv calabrese piuttosto nota nella regione in cui è nata) e con Mediaset, con cui ha avuto diverse collaborazioni.
L’uomo è tragicamente deceduto dopo una brutta caduta da un dirupo di diversi metri mentre effettuava delle riprese con un drone. Tutti i suoi colleghi e i suoi familiari sono sconvolti di aver perso una persona come Michele, molti sono i messaggi di cordoglio per lui e per i suoi familiari.
Michele, 55 anni di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, al momento della sua tragica e inaspettata morte si trovava a Buonvicino, in provincia di Cosenza per un lavoro proprio per LacTv, l’emittente calabrese per cui lavorava da anni ormai. Le cause della perdita d’equilibrio di Michele, che gli è costata la vita, sono ancora ignote ma quello che è certo è che il 55enne è caduto da un dirupo ed è precipitato in una voragine di diversi metri e per lui non c’è stato niente da fare.
Stava effettuando delle riprese con un drone e la caduta non gli ha lasciato scampo. I Vigili del Fuoco e gli operatori sanitari del 118 sono subito accordi sul luogo della tragedia, tentando di rianimarlo ma per Michele non c’era davvero più niente da fare ed è morto all’età di 55 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di colleghi e amici.
Proprio i suoi colleghi di LacTv hanno pubblicato una lunga lettera di cordoglio e ricordo del povero Michele: “Michele lascia un vuoto enorme per noi, ma immenso per tutta la televisione calabrese, che aveva contribuito a migliorare con il suo lavoro – dai tempi di Rete Kalabria, di cui ha sempre fatto parte, fino a LaC, e prima ancora altre emittenti private calabresi – ed aveva una dote umana che anch’essa già ci manca:
la generosità. Un patrimonio di grande esperienza cresciuta sul campo, ma anche investendo nella formazione personale. E tutto quello che ci ha suggerito, tutto quello che ha visto per noi e con noi, non scompare con lui: lo continuerete a vedere. Continueremo a vederlo sempre, dietro o davanti alla telecamera, non importa. Sarà “dentro”, come un amico e un collega, come un fratello morto nell’esercizio del suo e del nostro dovere”.