Olesya Rostova, arrivati i primi risultati del Dna
Potrebbe essere questione di ore, la soluzione del ‘giallo’ di Denise Pipitone. O meglio: nel prossimo paio di giorni lo straziante dubbio – è lei o non è lei? – potrebbe sciogliersi, in un verso o nell’altro. Anche prima del confronto con il test del Dna fatto da Olesya Rostova – la ventenne russa rapita da bambina e che ora cerca sua madre – una prima risposta di compatibilità può infatti venire dal gruppo sanguigno ma intanto ci sono delle prime buone notizie dalla Russia, vediamo quali.
L’avvocato di Piera Maggio, madre di Denise, lo dice chiaro e tondo: “Attendiamo il gruppo sanguigno di Olesya, appena lo avremo lo confronteremo con quello di Denise. Se è compatibile si procederà con l’esame del Dna“. Ma quando si potrebbe sapere? “Spero entro il weekend di avere le idee più chiare”, è la risposta dell’avvocato Giacomo Frazzitta, che ieri aveva preso parte in collegamento alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ spiegando che la mamma della piccola scomparsa non era presente perché aveva subito un piccolo intervento chirurgico.
In questi momenti è basilare andare con i piedi di piombo, non dare troppo seguito alle speranze. Olesya alla tv russa – nella trasmissione “Lasciali parlare” sul Primo canale – ha raccontato di essere stata rapita da piccola e trovata in un campo rom. Poi ha passato l’infanzia in un orfanatrofio e ora cerca disperatamente le sue origini. La ragazza non ha i documenti, non sa neanche il suo vero nome, ma avrebbe circa 20 anni. Al momento non è facile contattare Oleysa, spiega ancora l’avvocato Frazzitta:
la ragazza, proprio per cercare sua madre, è andata, con la troupe dell’emittente russa a cui si era rivolta per lanciare il suo appello, in un villaggio a mille chilometri da Mosca. Qui sperava di trovare sua madre ma l’esito del dna sulla donna che poteva esserlo ha dato risposta negativa e questa è un’ottima notizia per Denise Pipitone! C’è da dire però che ha già fatto il test del Dna per rintracciare i suoi genitori. La comparazione con il Dna di Piera Maggio sarebbe quindi possibile in tempi brevi. Ma il più semplice e primo step è conoscere il gruppo sanguigno.
La somiglianza di Olesya con Piera Maggio ha colpito molto. “E’ notevole”, ammette il legale. E anche l’età coincide: la ragazza avrebbe 21 anni, la stessa età che avrebbe Denise Pipitone. C’è però un particolare che non si spiega: Olesya non ricorda nulla della sua infanzia prima del periodo in orfanatrofio. E non sa una parola di italiano mentre Denise, quando è scomparsa, era abbastanza grandicella da parlare correttamente l’italiano e anche il dialetto siciliano. Inoltre il volto di Olesya non assomiglia alla ricostruzione del volto di Denise da grande fatta dai carabinieri del Ris. Mamma Piera resta in attesa. “Speranzosa ma cauta“. “In questi anni abbiamo visto tanti avvistamenti e segnalazioni – ricorda il legale – Questa volta, però, stiamo seguendo una strada diversa, non abbiamo avviato i canali burocratici, giudiziari internazionali.
C’è un contatto più diretto e speriamo di poter arrivare prima rispetto a quei canali. Io spero entro il weekend di avere le idee chiare”. La famiglia di Denise Pipitone aspetta con cautela: “La speranza di ritrovare e riabbracciare nostra figlia non è mai venuta a mancare. Cautamente speranzosi attendiamo senza illuderci”, è il messaggio sui profili social, che da anni tengono aperta la ricerca di Denise, e sui cui ora rimbalzano i messaggi di speranza da tutto il web. Sono passati 17 anni dalla misteriosa scomparsa di Denise Pipitone, e da quel giorno si sono susseguite le segnalazioni, dall’Italia e dal mondo, di persone che pensavano di aver riconosciuto la bambina; e già nel 2004 era spuntata una pista russa, poi naufragata. Piera Maggio, che non ha mai smesso e né mai smetterà di cercare sua figlia, confida: “Vivo giorni in cui il coraggio è dentro di me, altro in cui emergono le paure nascoste…è molto dura ma non mi arrendo e vado avanti”.