Cosima e Sabrina cambiano vita: da oggi iniziano un nuovo lavoro in carcere
Cuciono mascherine per il coronavirus: è il nuovo lavoro di Cosima Serrano e Sabrina Misseri nel carcere di Taranto, dove scontano l’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi. Come rivela il settimanale ‘Oggi’ in un’anticipazione, la zia e la cugina della quindicenne Sarah,
sono passate di recente dal confezionamento di tovaglie, corredi e vestiti a quello di mascherine. La riconversione del laboratorio dove svolgono da tempo le loro mansioni, è avvenuta in conseguenza dell’esigenze dettate dall’emergenza sanitaria. Sabrina e la madre dividono la stessa cella. (Continua…)
Cosima e Sabrina, in carcere dal 2011 per il delitto avvenuto il 26 agosto 2010 ad Avetrana, hanno cambiato diverse attività da quando si si trovano nel carcere. Per le due donne la condanna definitiva per omicidio in concorso è arrivata nel 2017,
quando la Cassazione ha confermato la condanna al carcere a vita emessa in appello. Madre e figlia, secondo la ricostruzione processuale, hanno ucciso la piccola Sarah strangolandola con una corda, lo stesso giorno in cui la ragazza è scomparsa da casa. (Continua…)
In carcere nell’ambito della stessa tragica vicenda, è finito anche Michele Misseri, marito e padre di Cosima e Sabrina e zio della vittima. Misseri ha occultato il corpo della nipote gettandolo nel pozzo in cui lui stesso lo ha fatto ritrovare quaranta giorni dopo i fatti. Dal carcere, Michele continua
ad autoaccusarsi del delitto. In questi mesi si sono discusse le responsabilità sui presunti depistaggi durante le indagini, il cosiddetto ‘processo ai silenzi’, Avetrana bis, nell’ambito del quale, sono toccati cinque anni di reclusione a Ivano Russo e quattro anni a Michele Misseri. I due, insieme ad altre persone, erano imputati per aver dichiarato il falso nel processo principale.