Migrante ai poliziotti: “In Ghana vi avrei tagliato la gola, non potete farmi niente”
Una pattuglia dell’unità operativa della Polizia locale è intervenuta in via Regina Teodolinda, nell’area di sosta davanti all’entrata del cimitero monumentale, in seguito alla segnalazione di un uomo che chiedeva denaro in modo insistente alle persone che parcheggiavano. Fallito ogni tentativo di convincerlo a smettere, i due agenti lo hanno invitato a mostrare un documento d’identità. L’uomo, invece di presentare i documenti, li ha insultati e minacciando loro e pure le famiglie, aggiungendo “In Ghana vi avrei tagliato la gola” e poi “in Italia la giustizia fa schifo e non potete farmi niente”. Lo riporta la P.M.
Nonostante fosse stato nuovamente invitato a mantenere la calma, ha proseguito con altre minacce, iniziato a spintonare gli agenti e cercato di colpirli con calci, pugni e testate. Pur con difficoltà e riportando lesioni guaribili in cinque giorni, i due operatori sono riusciti ad arrestarlo. “Esprimo la mia vicinanza e auguro una pronta guarigione ai due agenti – l’assessore alla Polizia locale Elena Negretti – L’episodio testimonia la prontezza e l’efficacia con la quale si interviene a tutela dei nostri cittadini, anche mettendo a repentaglio la propria incolumità fisica, rendendo esperienza concreta il concetto più alto e autentico di ‘servizio’, come nella migliore tradizione del corpo di Polizia locale di Como”.
Processato stamattina per direttissima, ha patteggiato ed è stato condannato alla reclusione per un anno (la pena è stata sospesa) e al divieto di dimora in Como e provincia, per violazione degli artt. 336 (violenza e minacce a Pubblico Ufficiale), 337 (resistenza a Pubblico Ufficiale), 582 (lesione personale aggravate), 651 (rifiuto di declinare le proprie generalità), sanzione amministrativa per l’art. 688 c.p. (ubriachezza molesta).