Mascherine a prezzi gonfiati: ricevute sparite. La Finanza ora indaga sulle spese di Arcuri
Dove sono finiti gli ordinativi di spesa della precedente gestione della struttura commissariale? Su questo si starebbe interrogando la Guardia di Finanza.
Secondo fonti del Giornale, mancherebbe parte della documentazione inerente l’amministrazione di Domenico Arcuri, legata all’acquisizione dei dispositivi di protezione personale nel periodo precedente all’arrivo del generale Francesco Paolo Figliuolo. Il passaggio di consegne tra i due commissari è attualmente nel vivo e gli attuali addetti stanno lavorando per far funzionare le cose al meglio nell’interesse del Paese.
L’indagine riguarderebbe in particolare l’acquisto di mascherine, camici, ventilatori, che come a più riprese denunciato da diversi imprenditori italiani, sarebbero stati inspiegabilmente acquistati a prezzi superiori rispetto alle offerte che nel momento di maggiore emergenza, ovvero tra il marzo e il dicembre dello scorso anno, erano sul mercato.
Diversi intermediari avevano proposto, ad esempio, la vendita di mascherine a 70 centesimi l’una, ma forse a causa del caos generato dal momento, si arrivò a piazzarne in varie realtà anche al costo di 6 euro l’una. Perché una tale decisione? Le Fiamme Gialle su questo, ne è la prova l’inchiesta che vede coinvolto il giornalista Rai in aspettativa Mario Benotti, stanno lavorando da tempo. Nel passaggio tra i due commissari qualcosa potrebbe essere andato perso. Ma Arcuri e i suoi collaboratori saranno sicuramente chiamati a rispondere sul perché di certe scelte, ma soprattutto sulle ragioni della sparizione di alcuni degli ordinativi di spesa. Insomma, che il sistema legato a Invitalia li abbia portati via per sbaglio o che si tratti di qualcosa di diverso? Il chiarimento sarà d’obbligo anche perché in un momento in cui la gente moriva, un’eventuale speculazione sui dpi costituirebbe uno scandalo non da poco.
Cosa certa è che con l’arrivo del generale Figliuolo e del suo staff si è visto subito un cambio di passo. A partire dall’incremento delle dosi somministrate nei primi giorni della sua gestione. Peraltro, sono in arrivo milioni di vaccini che lasciano presagire che le cose miglioreranno. Per il nuovo commissario la collaborazione con le Regioni, con la Protezione civile, ma anche con le Forze armate è fondamentale. Come lo è l’importante lavoro che sta svolgendo il Coi (Comando operativo di vertice interforze).
Ieri mattina all’hub di Pratica di Mare, grazie all’Aeronautica militare, sono arrivate 295.200 dosi che verranno distribuite, nell’ambito dell’operazione Eos, anche a 11 siti militari di stoccaggio.
Inoltre, l’Esercito ha appena inaugurato la nuova struttura di Cosenza, dove ha convertito l’ospedale militare in sito vaccinale. Settimana prossima, invece, alla città militare della Cecchignola si comincerà a lavorare anche per i civili, con la somministrazione dei vaccini in collaborazione con la Asl 2 di Roma.