Corrieri col reddito 5s spacciavano la droga a bordo dell’ambulanza
Avevano pensato di farla franca con un’ambulanza, certi che col mezzo di trasporto sanitario avrebbero eluso i controlli agli imbarcaderi dei traghetti che collegano la Sicilia alla Calabria.
Così due narcotrafficanti messinesi avevano caricato ben 30 kg di marijuana a bordo dell’automezzo nel tentativo di smarcarsi dalla Guardia di Finanza: sono stati stanati prima di imbarcarsi. L’autista e il suo complice, arrestati entrambi per traffico di sostanze stupefacenti, percepivano il Reddito di cittadinanza pieno.
La droga a bordo dell’ambulanza
La marijuana era nascosta a bordo dell’ambulanza, impacchettata in oltre 50 confenzioni per un totale di ben 30 chili. I due corrieri, entrambi messinesi, avevano inserito il carico di stupefacente in grossi sacchi neri che si erano premurati di occultare al di sotto della lettiga per il trasporto dei pazienti e tra i kit di primo intervento sanitario. Millantando di essere due paramedici in servizio hanno provato a bypassare i controlli agli imbarcaderi dei traghetti che collegano la Sicilia alla Calabria, in località Villa San Giovanni. Ma avevano fatto i conti senza Ghimly, il cane antidroga della Guardia di Finanza. Al passaggio dell’automezzo, il Labrador Retriever ha fiutato la presenza dello stupefacente smascherando rapidamente i due truffaldini. Immediato il fermo da parte dei finanzieri del Comando provinciale di Messina che, a bordo del veicolo, hanno rinvenuto una partita di droga del valore complessivo di circa 300mila euro. Sequestrati anche dei contanti, telefoni cellulari e una pistola “a salve” priva del tappo rosso.
I due corrieri percepivano il Reddito di cittadinanza
Stando a quanto si apprende da BlogSicilia.it, i due corrieri della droga erano percettori del reddito di cittadinanza risultando, di fatto, disoccupati e con familiari a carico. Tratti in arresto dalle fiamme gialle per traffico di sostanze stupefacenti, entrambi sono stati immediatamente sottoposti a fermo di custodia cautelare in carcere in attesa del giudizio in tribunale. Si tratterebbe di Minissale Francesco, di 39 anni, e Gregorio Fiumara, di anni 35, uno residente a Santa Lucia e l’altro nel rione Aldisio di Messina. Da più di un anno erano beneficiari dell’importo più alto previsto dal Reddito di Cittadinanza. Le autorità hanno già fatto richiesta per la sospensione dell’integrazione economica garantita promossa dal Movimento 5 Stelle.