Casaleggio batte cassa con i grillini avari: pagate per i servizi della piattaforma Rousseau
Sono rimasti i soldi appiccicati alle dita di alcuni portavoce dei Cinque Stelle che non hanno ancora versato completamente quanto previsto per i servizi forniti dalla piattaforma Rousseau all’M5S per cui Davide Casaleggio – presidente dell’Associazione che gestisce la piattaforma web grillina – torna a battere cassa.
Secondo l’Adnkronos che cita fonti 5 Stelle, il Casaleggio ha, dunque, ai gruppi di Camera, Senato e di Europarlamento una mail, chiedendo agli eletti di mettersi in regola con i versamenti, fermi al palo.
Molti deputati e senatori hanno infatti deciso di tagliare i ponti con Rousseau – che ormai viene vista come un corpo estraneo da una buona fetta dei parlamentari – rifiutandosi di versare la quota mensile di 300 euro prevista dal regolamento.
Dagli Stati Generali è emersa un’indicazione chiara: “I rapporti con il gestore della piattaforma devono essere regolati da apposito contratto di servizio o accordo di partnership che definisca i servizi delegati, ruoli, doveri reciproci”.
Nelle ultime settimane Beppe Grillo avrebbe provato a mediare: facciamo un ultimo tentativo – il senso del ragionamento del garante M5S – per cercare di ricomporre la frattura con Rousseau, magari con un contratto di servizio, in modo da regolamentare diritti e doveri.
Spetterà alla nuova governance del Movimento sciogliere il nodo Rousseau e definire una volta per tutte i rapporti con l’Associazione fondata dal figlio di Gianroberto Casaleggio.
Il messaggio recapitato oggi da Davide Casaleggio ai gruppi arriva dopo mesi di tensioni tra il Movimento e i vertici di Rousseau.
A settembre Casaleggio jr aveva scritto agli attivisti annunciando la sospensione di alcuni servizi della piattaforma “a causa delle protratte e gravi morosità di diversi portavoce del Movimento 5 Stelle” che “da troppi mesi hanno deciso di venir meno agli impegni presi”.
A novembre il lancio del piano di autofinanziamento con l’obiettivo di rimpinguare le casse di Rousseau, grazie una nuova campagna di donazioni basate sui versamenti periodici.
Fanno parte di quel piano i progetti “La Base incontra Rousseau” – tour digitale che dovrà “disegnare le future sedi digitali territoriali e tematiche” – e “Gli ambasciatori della partecipazione“, pensato per “fornire strumenti operativi e culturali a tutti coloro che intendono essere protagonisti attivi del cambiamento”.
Attività, precisano autorevoli fonti 5 Stelle, “che non sono mai state autorizzate dal Movimento” e che i pentastellati adesso non intendono supportare economicamente.
Il M5S, tra l’altro, ora punta all’autonomia finanziaria. Tutti i bilanci pubblicati finora dall’Associazione Movimento 5 Stelle fondata nel 2017 presentano entrate e uscite pari a zero.
“Il M5S come Associazione non ha nemmeno un conto corrente bancario intestato. E non avendo un conto, non puoi ricevere i soldi delle donazioni…”, osserva una fonte pentastellata di peso. La futura leadership del Movimento dovrà occuparsi anche di questo.