La previsione choc sull’Italia: “33mila morti senza il vaccino”
Tutt’altro che positiva la previsione elaborata dall’Institute for health metrics and evaluation, il centro ricerche di Seattle creato da Bill Gates nel 2007, che ha messo nero su bianco: se l’Italia non accelera con i vaccini entro giugno avrà altri 33mila morti.
Con l’apice della terza ondata previsto tra marzo e aprile, praticamente tra non molto.
La previsione sull’Italia
Come riportato dal Corriere, tra oggi e il prossimo giugno in Italia potrebbero morire altre 28mila persone contagiate dal Covid e dalle sue varianti. Nel caso peggiore il numero potrebbe arrivare a 33mila. Tutto dipenderà dal piano vaccinale che in questo momento è decisamente lento. Insomma, meglio che il nostro Paese si dia velocemente una mossa con i vaccini o saranno guai. Se non avremo altri impedimenti o rallentamenti, 10mila persone le potremmo salvare. Un altro migliaio se la popolazione continuerà a indossare le mascherine e a mantenere le regole. Al momento è circa il 95% dei cittadini che utilizza la protezione, uno dei dati migliori a livello mondiale. Almeno questo.
Tornando al report, il documento è aggiornato e include tutti gli elementi, diffusione delle varianti compresa ed eventuali misure più restrittive se i morti aumenteranno. Viene anche considerato un piano vaccinale che prosegue senza intoppi. Con questi dati in Italia la terza ondata toccherà il suo massimo verso la metà di marzo e la metà di aprile, o anche oltre. Poi una attenuazione dei decessi fino ad arrivare allo 0 per giugno. “In un certo momento, fino a giugno prossimo, 15 Regioni avranno un livello di stress elevato o estremo sugli ospedali e 18 Regioni si troveranno nella stessa condizione anche per i reparti di terapia intensiva” si legge, il che vuol dire che le strutture ospedaliere e il sistema sanitario in generale, subiranno un forte stress.
Le Regioni che staranno peggio
Analisti ed epidemiologi dell’Ihme studiano gli scenari a livello globale, ma vanno anche nello specifico italiano. Ed ecco secondo la previsione quali saranno le regioni che se la vedranno peggio con la gestione delle terapie intensive: Marche, Umbria e Campania, oltre alle province di Trento e Bolzano. Anche Puglia, Piemonte e Abruzzo sono considerate ad alto rischio. E comunque quasi per tutte c’è il rischio di pressione elevata. E pensare che l’Istituto di Bill Gates l’anno scorso era stato accusato negli Stati Uniti di utilizzare un modello troppo ottimistico che dava man forte alle decisioni prese dall’allora presidente Donald Trump. Adesso invece sembra aver cambiato passo ed è addirittura più negativo degli altri quattro maggiori modelli internazionali che vengono usati per studiare l’evoluzione dell’epidemia. Tra questi anche quello del Massachussets institute of technology e quello dell’Imperial college di Londra. Il maggior pessimismo lo raggiunge parlando del picco tra marzo e aprile. Nella previsione le varianti riescono a diffondersi anche in zone che fino a questo momento erano state risparmiate.